Scicli al voto…. a cura di Bartolo Iacono

avv. Bartolo Iacono

Sarà, dunque, il 13 novembre o la domenica successiva o altra data prima del 15 dicembre, ma a Scicli si voterà. In forza del Testo Unico degli Enti Locali nel caso il termine di scadenza dello scioglimento cade nel secondo semestre si deve tornare a votare in una data compresa tra i 15 ottobre ed il 15 dicembre. E sul punto non ci sono dubbi.

Certo i tempi stretti (che sono ancora resi meno certi dall’inspiegabile comportamento della regione che, malgrado abbia avuto comunicato già da tempo, la scadenza e la mancata proroga, continua a non fissare la data del turno elettorale) favorirebbero i partiti in qualche modo strutturati e organizzati (forse è questa la spiegazione della melina della Regione Sicilia).
Ma qualche riflessione va fatta in vista della presentazione dei candidati Sindaco e delle liste dei consiglieri.
Per esempio bisogna capire come il PD supererà la divisione interna, se mediante le primarie (di partito o di coalizione …con chi?) o attraverso un accordo del tipo uno a me uno a te e rimaniamo uniti.
Questa seconda ipotesi sembra quella più plausibile. Si tratterebbe di una operazione politica (per alcuni di buon senso) che difficilmente sarebbe capita da una città e da una opinione pubblica frastornata dallo scioglimento e soprattutto dalla profonda divisione tra le due anime del PD di Scicli proprio su questo fondamentale snodo della vita politica.
L’ho chiamata pregiudiziale democratica: non è possibile conciliare in un unico contesto politico le posizioni di chi si è apertamente battuto ed ha contrastato con ogni mezzo il provvedimento di scioglimento e chi è stato dall’altra parte. Chi ha difeso la democrazia e le istituzioni locali e chi è stato dalla parte del provvedimento autoritario ed illiberale che ha offeso la città. Chi ha difeso l’onorabilità del sindaco Susino e con esso di tutta la città non facendogli mancare la fiducia ed il sostegno nella nota vicenda giudiziaria e chi è stato dall’altra parte a starnazzare su una inesistente questione morale a proposito della vicenda giudiziaria già dal primo avviso di garanzia. Vicenda giudiziaria che si è conclusa come tutti sappiamo con l’assoluzione con formula piena di Franco Susino (decisione questa che non poco ha pesato o forse è stata determinante nella mancata proroga del commissariamento).
E allora come la mettiamo ? Si va verso un accordo in nome dell’unità di partito al ribasso con la rimozione della questione “democratica” facendo finta di niente o si prende atto che la pregiudiziale democratica attraversa nettamente il PD rendendo non conciliabili, se vogliamo essere seri, le due posizioni anche in vista delle prossime amministrative. Salvo che quella parte del PD che è rimasta silente e compiaciuta rispetto alle vicende giudiziarie di Susino ed allo scioglimento del consiglio comunale non dica apertamente di essersi sbagliata anche a non contrastare in tutte le sedi, politiche, istituzionali e giudiziarie comprese, il provvedimento di scioglimento. (ipotesi questa davvero di fantapolitica).
La mia opinione sarebbe quella di pensare ad una operazione politica di alto profilo che possa mettere insieme l’esperienza dei c.d. “responsabili” , del movimento di opinione che si è formato contro il decreto di scioglimento, del pezzo importante di società civile che negli ultimi mesi è stato protagonista delle diverse battaglie sui temi dell’ambiente, di quei fermenti organizzati di giovani che in questi ultimi anni hanno dato molto al dibattito in città ed alla iniziativa politica su diversi temi e questioni. Forse è proprio da questo segmento importante della politica che Scicli possa ripartire. Ma è tempo, però, che qualcuno, in carne ed ossa, si faccia avanti, si proponga o venga proposto, per guidare una progetto ed una sintesi politica. Perché poi, si può dire tutto quello che si vuole, si possono esporre idee e proposte, elaborare progetti e programmi, ma senza una sintesi politica e soprattutto senza una proposta di un candidato non si va da nessuna parte.
Allora la domanda è questa: c’è a Scicli la possibilità di mettere insieme un insieme unitario elettorale che, prendendo atto della necessità di una svolta, anche generazionale, possa rappresentare una seria alternativa agli schemi tradizionali dei partiti e delle solite figure o mezze figure che magari godranno dell’appoggio di questo o di quel padrino politico e che magari saranno il frutto dell’accordo tra “padrini politici” ?
Io penso di si ed i concreto mi sento di dire che Scicli ha bisogno di un Sindaco indipendente ed autorevole, che dia garanzie di affidabilità e capacità nella gestione delle complessità dell’ente locale, che possa godere della fiducia dei cittadini e della comunità, che sappia interpretare il bisogno di legalità e trasparenza e sappia coniugare i bisogni della città con l’efficienza dell’azione di governo. Che ad interpretare questo ruolo sia un giovane ( uno della generazione dei quarantenni o quasi) o uno meno giovane, in grado di avere la fiducia anche di questa generazione di svolta, che non può più rimanere alla finestra ma deve coinvolgersi e metterci la faccia e la presenza (non essere conivolta) , poco importa. L’importante è che possa rappresentare quella sintesi a cui facevo prima riferimento. Penso ad una operazione politica come quella che ha avuto successo nella vicina Vittoria. Li è stato un candidato che proveniva dal centro destra e che ha riscosso la fiducia della città e messo insieme diversi segmenti e sensibilità della comunità vittoriese, comprese pezzi che ancora si riconoscono nella sinistra democratica e anche nel PD. A Scicli tutto questo potrebbe essere possibile, oltre i partiti oltre i padrini politici, oltre gli schieramenti preconfezionati. Non è un problema di “destra o di sinistra” oggi amministrare Scicli, ma di mettere insieme chi ha a cuore le sorti della città, la buona amministrazione, chi ha mostrato con le iniziative sensibilità con particolare riguardi ai temi della solidarietà, dell’accoglienza,della legalità, dell’ambiente ed ha difeso con decisione la città e le sue istituzioni dalle iniziative illiberali ed autoritarie.

nella foto Bartolo Iacono

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