SOSPESA IN VIA TEMPORANEA LA RIDUZIONE DEL MONTE ORE RELATIVA AL SECONDO RIPARTO DEI FONDI PAC, IL COMUNE DI RAGUSA HA ACCOLTO L’ISTANZA DELLA FISASCAT-CISL

gianluca-leggio-assessore

Dopo la richiesta d’incontro inoltrata dalla segreteria territoriale della Fisascat-Cisl Ragusa, l’assessore comunale ai Servizi sociali, Gianluca Leggio, ha comunicato di avere in via temporanea sospeso la riduzione del monte ore riguardante il secondo riparto dei fondi Pac, servizio assistenza domiciliare socio assistenziale per gli anziani. La decisione, che era già stata assunta dall’ente di palazzo dell’Aquila,

avrebbe potuto avere pesanti ripercussioni sui livelli occupazionali delle coop sociali che gestiscono il servizio. “Ma il problema resta tutto – dice il segretario territoriale della Fisascat-Cisl, Salvatore Scannavino, che assieme al segretario generale della federazione di categoria, Venera Carasi, aveva inoltrato la richiesta all’Amministrazione comunale – perché la riduzione sarà inevitabile alla luce della situazione illustrataci dall’assessore nel corso di un incontro a cui ha partecipato anche la responsabile del servizio 4 Silvana Digiacomo. Questo significa che, in considerazione del fatto che le somme previste nel secondo riparto per il servizio di assistenza domiciliare socio assistenziale sono significativamente inferiori a quelle riguardanti il primo riparto, bisognerà per forza procedere con una riduzione del monte ore. A meno che non si riesca a reperire nel bilancio comunale dei fondi per colmare i vuoti che si andrebbero a creare. In ogni caso, ogni valida soluzione non può non prendere in considerazione la necessità di garantire risposte agli operatori delle coop sociali e agli utenti che, in caso contrario, risulterebbero penalizzati. Per quanto ci riguarda, nel ringraziare l’assessore Leggio e l’Amministrazione comunale per avere risposto presente alle nostre sollecitazioni, sospendendo in via temporanea la decurtazione del monte ore, non possiamo fare a meno di considerare che è indispensabile trovare una via d’uscita che risulti il meno traumatica possibile, attraverso una attenta concertazione con le organizzazioni sindacali di categoria”.

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