Modica, D’Antona(Sel): “L’amministrazione comunale “richiamata” dalla Corte dei Conti

vito d'antona

La Corte dei Conti, con una recente deliberazione per la prima verifica semestrale del Piano di Riequilibrio dopo la sua approvazione (con prescrizioni) a dicembre scorso, ha richiamato il Sindaco Abbate e la sua Amministrazione sulla gravissima situazione finanziaria del Comune di Modica.

“La Corte dei Conti, nel confermare la denuncia che abbiamo manifestato in quest’ultimo periodo sulla persistenza delle criticità e sull’aggravarsi di tutti i dati più significativi – dice il consigliere comunale di Sel, Vito D’Antona – esprime i suoi dubbi sulla capacità del Piano, in assenza di forti interventi, di risanare l’ente.
Il ricorso all’anticipazione di cassa, attestata costantemente ormai a circa ventiduemilioni di euro, con un onere insopportabile di interessi passivi a carico dei cittadini, rischia di compromettere il Piano.
La caduta verticale dei flussi di riscossione degli anni precedenti, soprattutto delle entrate Tarsu e consumo acqua rispetto ai milioni di euro iscritti in bilancio, l’incremento dei debiti rispetto al momento della approvazione del Piano e la lentezza nei pagamenti, coniugata con l’assenza di una politica vera di lotta all’evasione, espone il Comune ad una costante e preoccupante crisi di liquidità.
Occorre una volta per tutte che il Sindaco si convinca di avviare una politica finanziaria di rigore, rivolta ad una gestione puntuale delle entrate, con una effettiva lotta all’evasione e per il recupero dei crediti pregressi, accumulatisi e aumentati negli anni, affiancata da una azione di forte contenimento della spesa.
Alla luce della verifica effettuata dalla Corte dei Conti e affinché si adottino tutte le necessarie misure di risanamento, si impone l’individuazione di risorse per la copertura finanziaria di un disavanzo più alto.
Riteniamo urgentissimo che il Sindaco riferisca in Consiglio Comunale e fornisca le dovute informazioni in merito alle azioni, volute dalla Corte dei Conti, al fine di allontanare definitivamente dal Comune il rischio dissesto”.

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