In questi giorni funzionari di diversi gestori di telefonia mobile stanno contattando i proprietari e gli amministratori di immobili per proporre l’allocazione di antenne per telefonia mobile.
Sembra che debbano essere installate circa 10 antenne all’interno del circuito urbano.
Queste nuove antenne, aggiunte a quelle già esistenti, accresceranno il rischio di inquinamento elettromagnetico, anche a causa della nuova normativa che, di fatto, ha liberalizzato l’installazione di queste apparecchiature ed ha innalzato i valori minimi di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici.
“osservato che, mentre è scientificamente accertato il legame tra l’esposizione alle basse frequenze, 50 Hertz, e la manifestazione di patologie tumorali, soprattutto infantili, per quanto riguarda le alte frequenze – dice il Movimento politico Una Nuova Prospettiva – come quelle di telefonia o dei ripetitori televisivi o dei cellulari, non si hanno dati statisticamente significativi, anche se si sospetta una correlazione positiva a seguito di lunghi periodi di esposizione (oltre le 4 ore giornaliere).
Non è un caso se l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto per la Prevenzione e la Sicurezza hanno dato un parere congiunto sulle onde elettromagnetiche: massima cautela.
Ed ancora l’Organizzazione Mondiale della Sanità e lo Statuto della Comunità Europea invitano ad applicare il principio di precauzione, che afferma che “occorre usare con prudenza e cautela tutte quelle tecnologie che non risultano essere sicuramente innocue, superando il criterio corrente per il quale va ammesso l’utilizzo di processi e prodotti finché non sia dimostrata la loro nocività”.
A Modica esiste, dal 2011, il c.d. piano Polab che cercava di coniugare le esigenze di copertura della rete mobile e la salvaguardia della pubblica incolumità, individuando dei siti periferici, di proprietà comunale, consentendo così, tra l’altro, al Comune di incassare gli introiti derivanti dai canoni di locazione del terreno ed investirli nella tutela della salute dei cittadini.
“Facciamo pertanto appello alla cittadinanza di organizzarsi in comitati che si possano opporre, con gli strumenti delle lotte civili e democratiche, alla diffusione senza criterio di queste strumentazioni.
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di dare attuazione al Regolamento per l’installazione di impianti di radiocomunicazione, approvato dal Consiglio Comunale nel 2011, informando i cittadini, a norma dell’art. 20 del citato regolamento, sulle proposte di installazione di antenne nel territorio comunale ed istituendo un tavolo di concertazione con i gestori, i cittadini, i comitati e le associazioni portatrici di interessi collettivi”.
Si chiede altresì alle forze politiche presenti in Consiglio Comunale che questa vicenda venga dibattuta in una seduta della civica assise.