Si aggrava pesantemente la situazione finanziaria del Comune di Modica, mentre la Corte dei Conti continua il suo incessante compito di controllo e di verifica del piano di riequilibrio.
Dopo tre anni, per la prima volta i dipendenti comunali non percepiscono in tempo lo stipendio; e ancora i dipendenti della Spm, costretti, dopo gli impegni disattesi sulle loro spettanze,
a dichiarare lo stato di agitazione, le cooperative sociali con circa dieci mesi di arretrato.
Servizi indispensabili, come le attività integrative, cancellati con un colpo di spugna.
La stessa recente vicenda dei lavoratori della ditta che gestisce la raccolta dei rifiuti, con l’accordo sul pagamento rateizzato del debito del Comune, mostra le difficoltà nelle quali si dibatte il Comune e rappresenta un sintomo negativo dei tempi di pagamento a favore dei fornitori che devono attendere mediamente quattro mesi per essere pagati. Sono tutti passaggi sottolineati dal consigliere comunale di Sel, Vito D’Antona, che parla ancora di entrate tributarie che in assenza di un’ attività costante, e non solo annunciata e mai realizzata, non vengono riscosse, costringendo ad una anticipazione di cassa senza precedenti che supera i ventiduemilioni di euro, con la produzione di interessi per circa ottocentomila euro a carico dei cittadini.
“Bilanci non approvati ad oltre sei mesi dalla scadenza, che determinano il blocco dei trasferimenti statali e la conseguente nomina del commissario nominato dalla Regione.
A fronte di questo quadro la scorsa settimana abbiamo assistito alla massiccia assenza dell’Amministrazione e dei consiglieri di maggioranza proprio nella riunione del Consiglio Comunale che doveva trattare i recenti provvedimenti della Corte dei Conti sul piano di riequilibrio approvato a novembre ma già, dopo il primo semestre di monitoraggio, con persistenti e preoccupanti criticità, che se non eliminate urgentemente potrebbero condurre in tempi brevi all’inevitabile dissesto”.