Le aree antistanti il prospetto del Castello di Donnafugata necessitano di maggiore cura, Ragusa in Movimento: “Per visitatori e turisti non è un bel vedere”

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“C’è la necessità di comprendere che certe opere presenti sul nostro territorio sono un patrimonio non solo della nostra comunità ma di tutta l’umanità. E per questo abbiamo il dovere di curarle e preservarle per le future generazioni. La disattenzione e l’incuria rischiano di non rendere un buon servizio alla suddetta necessità”.

Lo dice il presidente dell’associazione Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, dopo avere riscontrato che all’esterno del castello di Donnafugata i marciapiedi antistanti il portone d’ingresso si trovano in uno stato disdicevole, che avrebbe bisogno di un immediato recupero, considerata la presenza di erbacce proprio in un’area di transito dei turisti e dei visitatori. “Non c’è niente di così complesso da fare – sottolinea Chiavola – basterebbe un’azione di scerbatura più attenta e più sistematica. Mi rivolgo all’assessore Antonio Zanotto affinché fornisca le necessarie disposizioni a provvedere in questo senso. Non è possibile che un turista arrivi davanti al castello e il suo sguardo sia catturato dall’incuria. In questo ambito, siccome si può intervenire celermente, sarebbe opportuno garantire delle risposte”. Chiavola, poi, si sofferma su un’altra problematica la cui risoluzione non può che avvenire a media o a lunga scadenza. “Parlo, in particolare – sottolinea – dello stato di degrado e fatiscenza in cui si trovano gli immobili antistanti il castello. Le case che un tempo erano dei fattori e dei contadini della zona, oggi sono in pratica scoperchiate. E non è certo un bel vedere per chi si affaccia dal castello e nota questo degrado imperante proprio di fronte al prospetto della facciata principale. Intanto si potrebbero utilizzare delle coperture realizzate ad hoc, con materiali specifici, per cercare di contenere questo obbrobrio. E poi, più avanti nel tempo, si dovrebbe dare vita a uno specifico progetto di recupero dell’intera corte. Altrimenti non rendiamo un buon servizio a noi stessi oltre che ai nostri monumenti. Spero che il sindaco possa raccogliere il nostro appello e sviluppare un percorso che conduca nella direzione sperata”.

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