E’ rimasto letteralmente basito un 64enne ragusano quando ha trovato in un immobile che aveva acquistato all’asta dieci anni prima dopo essere stata requisita alla moglie di un presunto mafioso titoli di credito. L’uomo, che risiede nella capitale con la figlia da anni, ha, infatti, trovato titoli dello Stato per un valore di circa 30 mila euro. Il ritrovamento è avvenuto nel corso dei lavori di risistemazione dell’immobile al piano terra.
Trovati specificatamente due Buoni Ordinari del Tesoro, i cosiddetti Bot, appartenuti alla famiglia dei vecchi proprietari. Sono due certificati di debito pubblico dello Stato emessi nel 1947, del valore nominale di 5 mila lire, con clausola al portatore. Dopo il ritrovamento, l’uomo si era recato allo sportello della Banca d’Italia e del Ministero dell’Economia ma si è sentito rispondere che i titoli erano prescritti. A questo punto ha dato incarico agli avvocati Annalisa De Angelis e Sofia Navarretta del Foro di Ascoli, per la riscossione dei crediti vantati. Secondo i legali dalla data di emissione(2 gennaio 1947) al 6 luglio 2016 il valore è salito a 31 mila 150 euro. Secondo le due avvocatesse i titoli non sono prescritti. Infatti al termine “naturale” stabilito per il rimborso, vanno aggiunti i dieci anni di prescrizione ordinaria. I dieci anni, inoltre, non decorrono immediatamente dal giorno successivo alla scadenza del trentesimo anno ma da quando il titolare è in grado di far valere il proprio diritto. Alla luce di ciò l’uomo ha dunque deciso di agire legalmente davanti al Tribunale Civile di Roma per il pagamento di quanto dovuto.