“Un grande momento di festa. Per celebrare lo speciale dono che ci è stato concesso 26 anni addietro. Ma noi preghiamo ancora il Sacro cuore. Affinché possa essere avviato al più presto il processo di canonizzazione per riconoscere la santità di suor Maria Schininà”.
A dirlo è suor Cherubina Battaglia, madre generale della congregazione delle suore del Sacro cuore che, in questi giorni, stanno celebrando la speciale ricorrenza. E lo ha detto in occasione della solenne cerimonia religiosa tenutasi venerdì pomeriggio in Casa Madre (presente anche la superiora dell’istituto suor Virginia Quartarone), in piazza Cappuccini con la presenza del vescovo della diocesi, mons. Carmelo Cuttitta, il quale ha presieduto la celebrazione eucaristica. Numerosi i fedeli presenti oltre alle suore della congregazione che operano in città, una settantina circa. Non ha voluto mancare all’appuntamento neppure il prefetto Maria Carmela Librizzi che ha voluto così rendere omaggio alla beata Schininà. “Le sue opere, la sua vita, l’attenzione verso gli ultimi – ha chiarito suor Cherubina – rappresentano, per tutte noi che seguiamo il suo esempio, l’obiettivo da raggiungere. Per ciascuno di noi, naturalmente, la beata è già santa. La canonizzazione arriverà non appena sarà riconosciuto dalla Chiesa il primo miracolo. In questo senso sembrano già esserci notizie positive. Noi, naturalmente, auspichiamo che ciò accada il prima possibile. Sono rimasta contenta, inoltre, nel constatare la presenza di numerosi fedeli a queste tre giornate di celebrazioni in onore della nostra fondatrice. Il vescovo Cuttitta, durante la santa messa, ha avuto modo di mettere in rilievo le caratteristiche umane e il carisma religioso della “madre dei poveri” che con la sua vita dedita agli ultimi ha fornito un esempio non solo alla popolazione del tempo
ma anche e soprattutto alle generazioni successive.
nella foto un momento della festa per Suor Maria Schininà