Fino all’ultimo ha avuto un consistente pensiero per quella stessa sezione territoriale dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti a cui aveva dedicato la sua vita. Gabriele Damanti ha infatti donato, dopo la morte (ma la notizia è stata ufficializzata soltanto oggi), sette apparecchiature di ultima generazione a quella stessa struttura ambulatoriale oculistica
per la prevenzione della cecità intitolata proprio questa mattina alla sua memoria. Ecco perché la cerimonia odierna, a cui hanno partecipato tra gli altri il prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi, il questore Giuseppe Gammino, il dirigente del Libero consorzio comunale, Raffaele Falconieri, il capitano Elisabetta Spoti, comandante della Compagnia di Ragusa dei carabinieri, i deputati regionali Giorgio Assenza e Orazio Ragusa, don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, che ha portato i saluti del vescovo Cuttitta, ha avuto un significato ancora più pregnante nel momento stesso in cui è stata tratteggiata la figura di un uomo che, come hanno ripetuto più volte i presidenti, presenti alla cerimonia, delle sezioni territoriali di varie province della Sicilia, possa “essere d’esempio ad altri nell’indicare la strada migliore per chi ogni giorno si trova costretto ad affrontare la disabilità della cecità”. E’ stato il presidente dell’Uic Ragusa, Salvatore Albani, a dare il via ai lavori mettendo in rilievo il grande significato della giornata di oggi, per tutti i ciechi e gli ipovedenti della provincia di Ragusa, “nel celebrare – ha spiegato – una figura che qui da noi non ha bisogno di presentazione perché con discrezione e discrezionalità ha accompagnato la nostra storia e la nostra crescita”. Anche il commissario straordinario del consiglio regionale siciliano dell’Uic, Linda Legname, si è detta piacevolmente stupita, pur non avendolo mai conosciuto di persona, del supporto che Damanti ha fornito all’associazione. Alla cerimonia di oggi, poi, hanno partecipato Salvatore Romano, direttore generale dell’Uic, e Adoriano Corradetti, componente della direzione nazionale. Per l’occasione è stata consegnata la tessera di socio onorario dell’Uic al dirigente scolastico della Rogasi di Pozzallo, Grazia Basile, che tanto si sta battendo, nel suo ambito, per i diritti dei ciechi e degli ipovedenti. Particolarmente commovente la relazione del maestro Giovanni Arestia, vicepresidente Uic Ragusa, per 29 anni presidente sezionale, il quale ha ripercorso tutte le tappe di una collaborazione proficua con Damanti, sino al raggiungimento di traguardi insperati come l’apertura della nuova sede “Giuseppe Fucà” e l’attivazione della struttura ambulatoriale oculistica. “Nella quasi cinquantennale esistenza dell’Unione a Ragusa – ha scritto – non c’è momento in cui non si possa e non si debba parlare del dottore Gabriele Damanti”. A prendere la parola per la famiglia, è stata la figlia Clara la quale ha ricordato il grande tributo di attenzione che il padre ha destinato all’Uic “anche se molte cose fatte – ha sottolineato – neppure le conoscevamo. Perché era una persona che non voleva apparire ma preferiva fare apparire”. Particolarmente toccante, infine, il momento della scopertura delle targhe intitolate alla memoria di Damanti (una all’esterno e un quadro con motivazione all’interno della struttura ambulatoriale) da parte delle figlie, Clara, Marisa e Mirella, del genero Carmelo Mazza e della nipote Isabella). La cerimonia si è svolta alla presenza delle dottoresse che si occupano della struttura, le oculiste Milena Passarelli e Letizia Randone e l’ortottista Valentina Cilia.