IL PROGETTO DI ASSISTENZA PSICOLOGICA “SE LA SCUOLA FOSSE UN LUOGO DEL CUORE” AMPLIATO ANCHE ALL’IPSIA FERRARIS E AL VICO – UMBERTO I – GAGLIARDI DI RAGUSA

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Come costruiamo la nostra personalità, le identità, l’influenza del fattore personalità in tutti gli aspetti della vita, il rispetto di sé e dell’altro, la ricerca del successo o della realizzazione, la cultura del confine, il problema della visibilità e la distorsione della percezione del rischio, il fenomeno del bullismo, l’intelligenza emotiva. Sono alcuni dei focus attivati

dal progetto denominato “Se la scuola fosse un luogo del cuore” frutto dell’intesa tra la dirigente scolastica dell’istituto tecnico Fabio Besta di Ragusa, Antonella Rosa, e la cooperativa sociale Cos, presieduta da Antonino Marù, con il patrocinio dell’ufficio scolastico provinciale diretto da Gianna Criscione. Il progetto, attuato nelle classi del biennio, ha riscosso un interesse così elevato da essere replicato anche in altri istituti superiori della città, l’Ipsia Ferraris e il Vico-Umberto I-Gagliardi. “Stiamo cercando di attivare – dice Marù – un’assistenza psicologica nel contesto scolastico, inteso come luogo in cui si collezionano esperienze positive che aiutano a crescere e a potenziare l’autostima degli studenti. Quindi stiamo parlando dei luoghi dove nascono e si strutturano le condizioni di agio e disagio evolutivo che, inevitabilmente, finiscono per influenzare i processi di apprendimento e di socializzazione. L’intento è quello di promuovere nei ragazzi una riflessione su come e quando si diventa grandi, quali riti di passaggio si devono superare e come bisogna tutelarsi e sopportare gli eventi critici della vita. Col nostro lavoro si stanno affrontando nello specifico i temi legati alla conoscenza di sé e del proprio paradigma affettivo-emotivo, fattori di prevenzione della dipendenza affettiva”. Le attività laboratoriali con i gruppi classe, che caratterizzano il progetto, hanno lo scopo di avviare una riflessione su come ciascuno costruisce la propria identità, ponendo sotto attenzione le aree che possono e devono essere migliorate. In questa prima tornata di incontri, è stato registrato un particolare interesse e partecipazione da parte dei ragazzi, soprattutto quando si affronta il “fenomeno del femminicidio”. Con i dirigenti degli istituti coinvolti nel progetto, si è convenuto di organizzare incontri con i genitori, con lo scopo di coinvolgerli in questo percorso di assistenza alla crescita psicologica dei figli.

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