Da oggi, nel prestigioso Maniero principesco, all’interno dei quattro ambienti del piano superiore, si trova la declinazione poetica del discorso filosofico di Giuseppe Stornello, consulente ai Beni Culturali del Sindaco di Acate Francesco Raffo. Si tratta di un’installazione che si sviluppa in totale armonia con le peculiarità
dello spazio espositivo e la luce naturale che traspare dalle finestre dell’antico maniero. Alcune teste di terra cotta, ritrovate e posizionate nello spazio, sembrano collegate tra loro da barre invisibili. Stornello ricorda come l’opera ha una struttura molecolare ed evochi l’idea di relatività dello spazio proposta da Einstein. Egli, quindi, si prefigge di organizzare una leadership intellettuale di “ricercatori acatesi” in grado di sostituire il modello di ogni autorità politica attraverso il suo contributo estetico. Ma l’incontro con le sculture potrebbe anche suggerire un insieme di costellazioni – una galassia microcosmica – che colleghino le teste di terra cotta con gli altri spazi e tutti insieme fanno parte di una galassia denominata “Museum of Intellectual Cooperation”. Un museo di quattro musei collega le opere di Di Modica, i fotoreportage dello Sbarco Americano e, per finire, alcuni progetti del Primo Novecento di Piazza Margherita.
La parte curativa dell’opera di Stornello si presenta infine come la più oscura, ponendosi come tentativo di riorganizzare l’armonia estetica delle “costellazioni intellettuali” che, pure nei titoli, rivelano un percorso apocalittico: Dalla filosofia alla follia, Memorie di Incisioni, La dissoluzione del corpo nell’uomo recente.