Consiglio Comunale Modica. Approvato a maggioranza il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015

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Un resoconto e un dibattito sui danni provocati dal nubifragio che ha colpito la città nella giornata di domenica scorsa, i soccorsi, gli interventi dell’amministrazione, della Protezione civile, dei volontari, dei cittadini nel racconto del sindaco e le proposte dei consiglieri comunali sull’argomento.

Dopo lungo e articolato confronto sul conto consuntivo 2015 che è stato approvato a maggioranza con quattordici voti a favore e otto contrari. La delibera è stata dotata dell’immediata esecutività.
Presenti ventuno consiglieri il civico consesso si apre con delle comunicazioni del presidente Garaffa che informa che domenica 29 gennaio alle 9,30 c’è il consiglio comunale aperto contro il depauperamento degli ospedali Modica-Scicli.
Giovedì 2 febbraio probabile nuova riunione del consiglio comunale per le dichiarazioni programmatiche che saranno rese dal sindaco.
Il presidente Garaffa esprime solidarietà a tutti quei cittadini che hanno subito danni a causa del violento nubifragio di domenica che ha arrecato tantissimi danni. Il Governatore Crocetta oggi ha assunto impegno a Modica di intervenire con urgenti risorse per fronteggiare i danni.
Il sindaco, Ignazio Abbate, fa la cronistoria di quanto accaduto in questi giorni e ha ringraziato i volontari della protezione Civile di Modica, Ragusa e Vittoria. Le ditte private che sono intervenute per garantire la transitabilità delle strade cittadine. Ringrazia i tecnici comunali, la Spm che ancora sono al lavoro per garantire migliori condizioni di vivibilità sia al centro della città sia nelle periferie.
Problemi sussistono in Via Nazionale, dove uno smottamento ci ha costretto a delimitare la marcia a una corsia. La rete fognaria da San Liberale sino al depuratore della Fiumara nei fatti è bloccata ed è scomparsa la strada di accesso agli impianti di depurazione. Domani cominceranno i lavori per ricostruire il passaggio stradale per raggiungere il depuratore .
La strada Rassabia – San Giurgiuzzo è stata spazzata via dal fiume che si è ripreso il suo alveo. Due ditte stanno lavorando per ripristinare un minimo di passaggio. Danni notevoli a San Liberale dove la furia delle acque ha allagato interrati e scantinati dove sono andate distrutte botteghe artigianali con annessi, distrutto autovetture. Chi ha subito danni basta riempire un modulo relativo alle abitazioni civili e un altro sulle aziende. I moduli sono stampabili dal sito istituzionale del Comune.
Giovedì pomeriggio la Regione farà i primi interventi; per i danni ai privati sarà lo Stato a intervenire sulla scorta del riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Il presidente Crocetta oggi ha assunto impegni precisi con lo stanziamento delle somme per gli interventi urgenti; l’ente ha già fornito un primo elenco dei danni. Domani sarà fatto uno studio dettagliato delle perdite.
Poi ha promesso altre risorse per interventi strutturali.
Il consigliere Piero Armenia ha vissuto un’esperienza personale dato che abita nella zona Vignazza dove grida e lamenti con gente che correva a destra e a sinistra. Il sindaco, l’assessore Lorefice, l’assessore Belluardo il vice sindaco e i giovani della Protezione Civile che sono prontamente giunti sul luogo e si sono prodigati per aiutare le persone in difficoltà.
Bisogna fare in modo che la gente non si senta abbandonata; anche adesso c’è gente che lavora per dare una speranza ai residenti per ricominciare. Sono andate distrutte autovetture, attrezzature creando danni alle famiglie molto gravi. Ha registrato tanta solidarietà anche da cittadini provenienti da altri quartieri della città.
Il consigliere Tato Cavallino dichiara la sua vicinanza ai cittadini che hanno subito un danno e formula un complimento all’amministrazione che ha fatto funzionare e coordinare la macchina amministrativa per gli interventi assicurati, alla Protezione civile e a quei privati che si sono dati da fare per fronteggiare la difficile situazione.
Si rammarica del mancato invito formale da parte del Sindaco per la partecipazione dei consiglieri all’incontro con il Presidente della Regione. Per dire che la città nella disgrazia è unita.
Oggi è mancata la deputazione regionale che doveva essere vicina al sindaco in questo momento e quindi presente a questo incontro. Propone al sindaco nelle more della dichiarazione dello stato di calamità una raccolta fondi a beneficio di quegli artigiani che sono in difficoltà e che non riescono a riprende l’attività per i danni subiti.
Il consigliere Peppe Stracquadanio si complimenta con il sindaco e l’amministrazione per la lavoro sin qui svolto e avrebbe voluto collaborare negli aiuti. Condivide la raccolta di fondi a beneficio di alcuni artigiani.
Rileva che Modica è una città a rischio alluvioni e invita l’assessore all’urbanistica a far redigere un piano della Protezione civile dove si rilevano le zone a rischio del territorio comunale.
Si passa alla trattazione del punto relativo al rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015 che viene illustrato dall’assessore al Bilancio, Enzo Giannone che sottolinea che questa documento finanziario è stato redatto sulla scorta delle nuove norme sulla contabilità, cosiddetta armonizzata, che ha portato il disavanzo di amministrazione nel suo complesso pari a € 77.734.904,82.
Ciò è il frutto del riaccertamento dei residui, degli accantonamenti.
Il riepilogo dei risultati di gestione composto dalla gestione di competenza, da quella dei residui, del disavanzo dell’esercizio precedente, il fondo pluriennale vincolato danno un avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2015 pari a € 32.265.298,61.
Il ritardo con cui il conto consuntivo 2015 arriva in consiglio è causato dal fatto che la nomina dei revisori dei conti è stata tardiva e operata nel settembre scorso. La relazione del collegio rileva diversi punti critici pur concedendo il parere positivo sul rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015.
Nel 2016, informa, sono stati recuperati dai tributi un milione e seicento mila euro grazie all’attività della società che si sta occupando del recupero del credito derivante dai tributi non pagati.
Il presidente dei revisori dei Conti, dr. Angelo Giallongo precisa che il conto consuntivo è stato consegnato nel novembre scorso e i ritardi si sono registrati nella formazione degli atti precedenti. Attesa la nuova contabilità, i disguidi amministrativi, il personale necessita di una giusta regia e di una adeguata formazione. Il problema va risolto. Il collegio si è insediato il 5 ottobre è ha già prodotto dei risultati e oggi si sta lavorando sul preventivo 2016. Le verifiche, attesi i tempi, sono stati fatti a campione visto la nomina tardiva.
Illustra le risultanze dei punti critici come irregolarità, rilievi, considerazioni e proposte.
Si tratta di sedici punti che riguardano gli adempimenti che l’amministrazione deve assumere per superare le difficoltà individuate . Il parere sul documento finanziario è positivo con un invito a superare tutti i punti di crisi esposti.
La consigliera Ivana Castello si meraviglia del fatto che attesi i rilievi, il parere del collegio sia stato positivo.
Rileva che l’avvocatura, le Po ai Tributi, alla pubblica istruzione, in nota inviate al sindaco chiedono assestamenti di bilancio per l’anno 2015 al fine di fronteggiare le spese e non ricorrere ai debiti fuori bilancio, richieste in buona pare sono rimaste inevase. Chiede all’assessore Enzo Giannone dei chiarimenti di merito sulle questioni sollevate. Vuole anche sapere quanto ha speso l’ente per la pubblica illuminazione per l’anno 2015.
L’Assessore Giannone in merito alle richieste della PO ai tributi è evidente che quelle spese riguardano il bilancio 2016
Mentre nessuna indicazione si sente fornire sulla PO della P.I.
Sull’Enel sono stati impegnati un milione e 900mila euro, se questa cifra è risultata inferiore informa che con l’Enel è aperta una transazione.
La consigliera Ivana Castello evidenzia che chi approva il consuntivo 2015 questa sera sa che non è presente una somma importante, parte debito Enel, e quindi essendoci fatture certe è sicuro che si andrà a debito fuori bilancio. A fronte di un costo di quattro milioni e settecento mila euro nel 2017 è stato pagato ben poca cosa: mancano un milione mezzo di euro.
Nel 2013 e nel 2014 la Corte dei Conti non ha ritenuto attendibili gli avanzi di amministrazione in quanto non sono stati pagati i debiti.
I piani di rientro dell’Enel non sono stati presi in considerazione dall’amministrazione. Nel 2015 dei tre milioni di accertamenti, riscossione pari a zero. ICI anni pregressi, riscossi zero. La Corte dei Conti l’ha capito e ha scritto. Chi non ha capito è l’amministrazione.
Chiede a tutti una riflessione perché con quest’andazzo si continua a peggiorare. Senza dire delle anticipazione di cassa con una scopertura a ventuno milioni di euro. E’ necessario mettere un freno a questo malgoverno: non si ascoltano neanche i rilievi della Corte dei Conti. E’ inutile fare ulteriori approfondimenti che rimangano senza risposta.
Il consigliere Vito D’Antona rileva che il fatto che si dica che con l’Enel c’è una transazione non è una risposta che non è avvenuta, né da parte dell’assessore, né da parte del responsabile del settore.
Siamo, in buona sostanza, alla presenza di un debito fuori bilancio come ha denunciato la consigliera Castello. La gestione di competenza dunque è falsa visto che manca all’appello un milione e mezzo di euro.
L’amministrazione si è resa protagonista di artifizi che non vanno nella direzione del risanamento finanziario. Le conclusioni del parere del collegio, da dieci anni a questa parte, sono sempre uguali: nonostante le criticità, non poche, si dà parere positivo sui documenti finanziari.
Il rendiconto poteva essere approvato entro il 30 aprile del 2016. Bastava prepararlo e non c’entra la nuova contabilità. Questo ritardo ha prodotto la nomina di due commissari ad acta (conto consuntivo 2015 e bilancio di previsione 2016) i cui costi sono in capo al bilancio e quindi sulla collettività. Il ritardo nel recupero dell’evasione non si vuole affrontare.
La lentezza di riscossione è nei numeri e denunciata dai revisori attuali e dalla Corte dei Conti. Torna puntuale nella discussione ciclica dei documenti finanziari. Necessario mettere su un ufficio preposto per il recupero delle riscossione delle entrate.
Si chiede del come mai si è iscritto un contributo di due milioni e mezzo di euro l’anno per la manutenzione del palazzo di Giustizia dal Ministero di Giustizia quando si ottengono 250mila euro l’anno.
Si scrivono somme che nel bilancio dello Stato non esistono. Tra Enel e Palazzo di Giustizia mancano cinque milioni di euro. Ci si trascina la questione delle partecipate. Qualcuno sui debiti dell’ente ci deve mettere mano. Sono somme considerevoli. Invita l’amministrazione a sospendere la discussione e rinviare il punto al fine di fare approfondimenti sulle cose che sono state dette e quindi riportare l’argomento in consiglio. Si vota sulla proposta
che è bocciata a maggioranza con otto favorevoli e undici contrari.
Il sindaco a conclusione del dibattito rileva che la materia trattata è passata da tempo; arrivato in ritardo in aula per tanti problemi che hanno messo in difficoltà l’ente nella seconda parte della legislatura attesa la nuova contabilità, vedi riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, e quindi l’approvazione del nuovo piano di riequilibrio alla luce delle nuove procedure sulle quali si è registrata una incertezza normativa in Sicilia.
I ritardi si sono accumulati e non è giusto etichettarli come responsabilità dell’ente.
Una questione questa che ha investito anche tantissimi enti siciliani. I trasferimenti sul Palazzo di Giustizia sono un residuo e non un nuovo appostamento in bilancio perché si registra il ritardo del Ministero nell’erogare le somme per la manutenzione dell’immobile.
Per quanto riguarda l’Enel, l’amministrazione ha avuto la prima vicenda con una transazione.
Nel novembre del 2013 è stata sottoscritta per circa 23 milioni di euro. Quasi 17 milioni di euro in meno rispetto al dovuto.
La questione dei debiti con l’Enel è generalizzata e riguarda altri enti a carattere statale.
Grazie alla transazione abbiamo tassato di meno i cittadini. Sui residui 2014, 2015 si è aperta una trattativa con l’Enel per spalmarli negli anni successivi con l’obiettivo di far risparmiare l’ente.
Questa è la situazione con l’Enel. Per la riscossione l’ente ha chiuso nel 2011 il rapporto con Riscossione Sicilia per mettere in campo una situazione coattiva interna che poi non è avvenuta. Era comunque impossibile farla con il personale in dotazione, insufficiente per affrontare una questione così grossa.
Quest’amministrazione ha invece deciso di esternalizzare il servizio di riscossione pur rimanendo il controllo nelle mani dell’ente. In questo momento si stanno portando avanti le ingiunzioni, le rateizzazioni alle famiglie con ratei minimi per i cittadini meno abbienti. Da fine novembre è attivo il piano di ammortamento senza interessi e mora. Accanto a questo ci sono le ingiunzioni che si stanno concretizzando.
I frutti si avranno sin dal 2016 e soprattutto nel 2017. In questa direzione si è fatto tantissimo.
Peraltro non si è registrato un aumento della tassazione e si è cercato di mantenere viva la città nei suoi comparti trainanti. A breve il collegio dei revisori dei conti darà il parere bilancio preventivo 2015 che così potrà andare in consiglio. Subito dopo è già in programma il preventivo 2017 e il conto consuntivo 2016.
La consigliera Ivana Castello rileva dall’intervento del sindaco alcuni atteggiamenti dell’amministrazione che non paga i debiti per arrivare poi a una transazione. E chiede che le sue dichiarazioni e quelle del sindaco siano trasmesse alla Procura della Corte dei Conti. Quando non si pagano le fatture, aumentano gli interessi.
Che vale il 40 per cento in più sulla sorte capitale quando scatta il regime di salvaguardia.
La mancata previsione dell’intera somma che impegna la spesa all’Enel per l’anno 2015 si ripercuote sull’avanzo dichiarato che nei fatti non c’è se la somma, quasi un milione mezzo in più, della spesa fosse stata impegnata integralmente nella previsione del 2015. Chiede il parere del collegio a supporto di quanto detto da lei e dal consigliere D’Antona.
Il consigliere Carmelo Cerruto valuta che non è un divertimento discutere un conto consuntivo dell’anno 2015. Invita il Sindaco ad attenzionare le questioni finanziarie come lo fa nelle manutenzioni e mettere mano al recupero delle somme derivanti dai tributi.
Per quanto riguarda la precedente amministrazione non poteva chiudere la trattativa con l’Enel perché non aveva i soldi. Quest’amministrazione ha potuto fare la transazione perché ha trovato in cassa sessantaquattro milioni di euro. Come si può pensare di non pagare le bollette con l’Enel e poi si chiede la transazione.
Questo non è un buon esempio. Se chiede dai cittadini il pagamento delle tasse, il sindaco deve dare l’esempio nel pagare i servizi.
Invita il sindaco a fare un passo avanti nella questione finanziaria. Pone una questione pregiudiziale in quanto rileva irregolarità formali per poter approvare il punto. In sostanza manca della documentazione e propone di rinviare l’argomento ad altra data per effettuare delle correzioni con l’ausilio dei revisori dei conti attraverso lo strumento, anche concordato con la maggioranza, di un emendamento.
Si mette ai voti la questione pregiudiziale posta dal consigliere Carmelo Cerruto che ha evidenziato errori formali importanti che non consentono di votare l’atto proponendone il ritiro.
Ai voti la richiesta è respinta con quattordici voti contrari e otto favorevoli.
Il consigliere Vito D’Antona ipotizza ancora un rinvio alla luce della motivazione del collegio in ordine ai rilievi della consigliera Castello atteso che il presidente dei revisori oggi, per mancanza di tempo, non è nelle condizioni di dare una risposta. Sarebbe il caso di chiarire. Il presidente Garaffa può approfondire la questione all’interno del consiglio consesso concedendo una sospensione.
Il presidente Garaffa rileva che il presidente del collegio non si è espresso in questo senso e si è già registrato un esito con due votazioni superando le motivazioni legate al rinvio bocciato dal voto.
Si vota sul rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2015 che è approvato a maggioranza con quattordici voti a favore e otto contrari. La delibera a maggioranza è dotata dell’immediata esecutività.
La seduta a questo punto è sciolta.

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