La richiesta di una convocazione urgente, da inviare lunedì prossimo, al Ministro degli Interni, Minniti, e al Ministro delle Politiche Agricole, Martina proponendo misure preventive e repressive sull’anello della filiera dalla produzione al commercio e sino alla fornitura di servizi non escludendo il commissariamento delle più importanti strutture mercatali d’Italia che non è una richiesta fatta contro le Amministrazioni locali e Ragionali che hanno i compiti istituzionali della gestione dei mercati.
Questa proposta non è ad uso e consumo della lotta politica locale. Chiedere un risarcimento a tutte le vittime degli attentati incediari che si sono verificati al mercato di Vittoria; la convocazione di tutti i soggetti dalle istituzioni alle associazioni di categoria e il mondo della scuola per promuovere una grande manifestazione pubblica e infine un appello sentito alla popolazione del territorio ibleo perchè dalla indignazione per i vili attentati al mercato di Vittoria si possa passare ad un maggiore impegno della società civile, che peraltro ha una grande tradizione di lavoro, e delle componenti economiche per creare e favorire il contrasto all’azione criminale dell’agromafia.
Sono queste in sintesi le risultanze della conferenza stampa tenutasi stamani, nella sala auditorium del mercato ortofrutticolo di Vittoria e alla quale hanno partecipato, il segretario generale della Cgil di Ragusa, Peppe Scifo, il segretario generale della Filt Cgil di Ragusa, Pippo Stella, il presidente regionale della Cna Sicilia, Pippo Cascone, il segretario regionale della Cna Sicilia, Mario Filippello, il vice presidente nazionale della CNA, Giuseppe Montalbano, il presidente del Centro Studi “Pio La Torre”, Vito Lo Monaco, Il coordinatore di Libera di Ragusa, Giorgio Abbate, il sen. Concetto Scivoletto e Don Giuseppe Di Rosa del tavolo verde Sicilia.
Nel corso della conferenza stampa, si sono registrati interventi con analisi e proposte per quasi un’ora.
Peppe Scifo ha rilevato che quello che è accaduto nella notte tra il 17 e il 18 febbraio è un attentato compiuto contro un’azienda sana che opera nel complesso mondo del trasporto merci legato alla struttura del Mercato ortofrutticolo di Vittoria. L’analisi quantitativa indica una crescita e un trend positivo del comparto.
Le mafie in questi anni si sono trasformate profondamente, un salto di qualità che ha visto sempre di più allargare il raggio d’azione ed il controllo dalle regioni meridionali all’intero territorio nazionale, sopratutto in quelle aree strategiche del Paese dove esistono mercati e piattaforme commerciali di assoluto rilievo nell’ambito della filiera agroalimentare.
Il termine agromafie non è una invenzione che nasce a Vittoria è un intreccio che inquina la filiera dalle produzioni, alla commercializzazione e all’intero indotto. Appetiti crescenti per le opportunità offerti dal comparto e non solo.
Di fronte ad un contesto così feroce e complesso le Comunità locali devono essere sostenuti da interventi straordinari da parte dello Stato. Questo intreccio di affari dentro la filiera deve essere oggetto di una azione di controllo da parte dello Stato in un ottica di sistema. Crediamo che sia arrivato il momento di guardare al problema nella sua interezza e complessità, quindi guardare con estrema attenzione a tutto ciò che avviene nei mercati principali d’Italia: Vittoria, Fondi, Milano, Verona. Passare al setaccio tutto ciò che ruota all’interno e attorno a queste strutture.
La Cgil propone ai ministeri dell’Interno, dell’Agricoltura, dei Trasporti ed Econimia a Finanzia di mettere in campo un’azione straordinaria di vigilanza sulla gestione e le attività dei mercati più importanti d’Italia. Non è . Esiste una governaceuna richiesta fatta contro le Amministrazioni locali e Ragionali che hanno i compiti istituzionali della gestione dei mercati. Questa proposta non è ad uso e consumo per la lotta politica locale. Sbaglia chi vuole interpretarla in questo modo. C’è solo la necessità di innalzare il livello di guardia.
Al protocollo Istituzionale firmato in prefettura nel 2014 tra il comune di Vittoria le associaizoni di categoria e i sindacati, va dato ampia applicazione a partire dalla necessità di garantire, a tutela del lavoro dipendente dentro questa struttura, l’agibilità sindacale che ad oggi è inesistente. Noi crediamo che la legalità passi anche attraverso la garanzia dei diritti e della dignità delle persone che lavorano, questo è importante anche per la sua funzione pedagogica. Quindi riprendiamo questo Protocollo e diamogli sostanza.
Lanciamo la proposta di un a grande manifestazione regionale da svolgersi al più presto a Vittoria.
Sono in pericolo i territori italiani più vivaci, è quello di Vittoria lo è sicuramente, ha sostenuto Mario Filippello, e dove si annidano fenomeni criminali. Quì si sono avute vittime di omicidi non siciliani, incendi, attentati. Il livello dell’aggressione è alto. Artigiani, autotrasportatori devono fare fronte uinico per arginare questo fenomeno.
Quello che è accaduto a Vittoria, sottoliena Giuseppe Montalbano, non è un problema locale ma nazionale. Il sistema mafioso ha preso di mira una risorsa enorme nel contesto di un fenomeno che parte da Vittoria e arriva a Milano. Necessario unitariamente tutte le categorie produttive interessate. La verità è che c’è la necessità di mettere in moto un approccio culturale d’impresa diverso e innovativo. E’ quello che la Cna sta portando avanti mettendo al centro legalità, trasparenza, tracciabilità chiare delle produzioni. Chi esce fuori da questo scherma è estraneo alla nostra logica.
Pippo Stella valuta che c’è del marcio anche all’interno del mercato di Vittoria. Si vuole il controllo dell’intera filiera del trasporto e propone un pattto di legalità da sottoscriversi in prefettura tra le forze politiche e produttive del comparto. Anche l’INPS deve fare la sua parte con controlli sempre più serrati e puntuali.
Secondo il sen. Concetto Scivoletto partendo dal dato che la provincia di Ragusa è al primo posto per indice di organizzazione criminale è necessario non avviare processi di semplificazione. Esiste una Governance feroce dentro, fuori il mercato di Vittoria. Fuori di esso si sono registrati arresti, incendi, omicidi e attività estoritive. Necessario un rafforzamento qualitativo e quantitativo delle forze dell’ordine. Questo impone il commissariamento per almeno diciotto mesi dell’attività di mercato. Pezzi delle istituzioni, il Governatore Crocetta e il Prefetto Librizzi hanno dichiarato ai giornali che all’interno del mercato esiste un intreccio tra mafie che sfocia in attività illecite. Rispetto a questo non vorrebbe che venissero criticati quelli che denunciano la presenza della mafia.
Giorgio Abbate trova urgente e sensato mettere insieme tutte le forze che intendono contrastare il sistema delle mafie. Una mafia che non è solo manovalanza ma è un’organizzazione fortemente professionalizzata e il suo contrasto deve vedere scendere in campo chi sta dalla stessa parte.
Per Padre Giuseppe Di Rosa la mafia agisce in modo subdolo ma anche vero che laddove le istituzioni falliscono essa avanza e occupa posizioni. Valuta che da parte delle forze sociali e politiche mancano oggi le persone pronte a battersi e a lottare per imporre il primato della legalità. Non esiste oggi una politica agricola tale da dare tranquallità alle famiglie e ai giovani. Necessario e urgente lottare insieme.
La conferenza stampa è stata chiusa da Vito Lo Monaco che ha nei fatti sintetizzato le proposte e le iniziative che saranno assunte da quì a qualche giorno dando senso e significato alle intenzioni di quanti oggi si sono incontrati per porre un’azione sinergica che contrasti il livello di attacco e di infiltrazione delle mafie nel tessuto produttivo di un mercato che continua a rimanere, dal punto di vista dell’attività, un’eccellenza nel panorama produttivo ibleo.