Il Tribunale di Ragusa ha dato ragione al Comune di Modica ritenendo legittimo l’operato dell’Ente nella vertenza che riguarda una parte degli ex doposcuolisti che avevano fatto ricorso dopo la decisione di sopprimere il servizio. Il Tribunale ragusano riconosce all’ente civico(datore di lavoro) la facoltà di cessare l’attività di un servizio
che non rientra tra quelli individuati dal D.M. 28/05/93 quali servizi locali indispensabili. Non sussistono, inoltre, le condizioni per la concessione della tutela cautelare sia dell’”irreparabilità del danno” che del “periculum in mora” in quanto tutti ricorrenti hanno mantenuto e, probabilmente, incrementato lavoro e retribuzione. Gli stessi avevano sottoscritto nel 2008 un contratto individuale con il Comune con il quale avevano avallato inequivocabilmente in 36 ore settimanali l’orario di lavoro per ciascuno di loro. Il Tribunale di Ragusa ha, infine, evidenziato che ai dipendenti possono essere richieste tutte le mansioni della categoria d’appartenenza in quanto professionalmente equivalenti al profilo professionale di inquadramento. “Quando abbiamo deciso di sopprimere il servizio – commenta l’Assessore al Personale, Pietro Lorefice – per impiegare gli addetti in altri uffici che si sono trovati scoperti per i tanti prepensionamenti che ci sono stati negli ultimi anni, eravamo sicuri di quello che facevamo. Dispiace che qualche sindacalista(non tutti per fortuna) abbia cavalcato l’onda emotiva di una parte di questi lavoratori per farsi pubblicità personale. Il Tribunale ci ha dato ragione ed è quello che ci aspettavamo. Voglio complimentarmi con gli ex doposcuolisti che in questi mesi si sono integrati nella loro nuovo mansione lavorativa e che svolgono giornalmente con dedizione il loro compito. A chi si è lamentato per la soppressione del servizio, rispondiamo ancora una volta che siamo aperti a qualsiasi tipo di dialogo utile ad agevolare la vita scolastica degli studenti, a cercare soluzioni che possano soddisfare le aspettative dell’utenza”.