Ricorre oggi il 39° anniversario del sequestro di Aldo Moro. Era il 16 marzo 1978 quando poco dopo le 9 del mattino, in Via Mario Fani, a Roma, un commando delle Brigate Rosse uccise i cinque ageti della scorta(Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi) e sequestrò l’allora presidente della Democrazia Cristiana. Rimase prigioniero ben 55 giorni. Il 9 maggio dello stesso anno, infatti, il suo corpo senza vita fu ritrovato in Via Caetani, nel centro della Capitale.
Furono 55 giorni caratterizzati da indagini spesso senza costrutto, lunghi dibattiti politici sull’opportunità di trattare per la liberazione dell’ostaggio, pubblicazioni di messaggi delle BR e lettere dello stesso Aldo Moro, appelli del Papa. Alcuni dati quantitativi] rendono l’idea della imponente, seppur risultata inutile, risposta messa in atto dallo Stato:
72.460 posti di blocco (6.296 nei pressi di Roma)
37.702 perquisizioni domiciliari (6.933 a Roma)
6.413.713 persone controllate (167.409 a Roma)
3.383.123 ispezioni di autoveicoli (96.572 a Roma).
Oggi la nostra Redazione vuole ricordare Aldo Moro, uomo, marito, padre, politico ma soprattutto grande ed indiscusso statista.