Le tante polemiche, i pro e i contro il nuovo modo di proporre i festeggiamenti religiosi a Modica, continuano ad alimentarsi. Nelle ultime settimane in città c’è un duplice schieramente riguardo la Madonna Vasa Vasa della Domenica di Pasqua che dallo scorso anno viene proposta anche in edizione serale. Anche radiortm.it come suoi vari socialnetwork il dibattito è incalzante. Tra le più autorevoli riflessioni quella dello storico Giuseppe Barone: “Mettere insieme Cristo risorto, la Madonna e S. Giorgio vissuto tre secoli dopo è un’ innovazione fantareligiosa che mi mancava. Ma del resto per Santa Romana Chiesa dopo il Vasa Vasa serale tutto ci può stare. Mi dispiace a questo punto per il povero S. Pietro, escluso malamente da questo inedito G3 della santità modicana. In excelsis”.
Corrado Civello, musicista e ideatore della Banda Musicale “Belluardo- Risadelli” pensa, invece, che “Quasi tutte le processioni rimangono Eventi Folkloristici che di religioso hanno ben poco, così come la “Maronna Vasa Vasa” e S.Giorgio stessi. Quindi, le innovazioni che ben vengano per far si che partecipino più “turisti” possibili attirati dalla novità,anche se solo per un giorno”.
Il segretario provinciale dell’UdC, Pinuccio Lavima se la prende col consiglio pastorale cittadino: “Concordo pienamente con il pensiero di Uccio Barone, oramai a Modica ci si può aspettare di tutto. Vorrei solo capire il ruolo del consiglio pastorale cittadino, se esiste ancora ed ha ancora un ruolo .. o basta che due parrocchie si mettano d’accordo, con l’avallo di chi ritiene di poter decidere tutto , per stravolgere persino le centenarie tradizioni , fino a prova contraria patrimonio di tutta la città”!
“Le feste patronali tradizionali mi rattristano – dice, dal canto suo, un lettore di www.radiortm.it che si firma Romualdo – diversamente da tutti gli altri cattolici credo che lo svago, il divertimento e anche il folklore, di recente la promozione turistica del territorio, non dovrebbero proprio entrare nella celebrazione della nascita al cielo di un santo, meno che mai di un santo morto alla vita terrena per martirio. Come singolo cattolico mi offende il rumore assordante dei fuochi d’artificio, il “tifoseggiare” da stadio, anche se avvenisse tra le navate di una chiesa. Non vorrei festeggiamenti, ma composte celebrazioni ad edificazione cristiana. Poi le statue non sono burattini ma aiuti alla nostra sensibilità, non dovrebbero essere guidate dalle volontà dei singoli a eseguire e ripetere azioni fuori dal tempo e dagli orari di ricorrenza. Non riesco a sentirmi cattolico come voi, ma un cattolico ripeto che non ama le feste cristiane che gli appaiano non composte e edificanti, odio tutto ciò che mi ricorda lo stadio e il baccano, mi scusi il vescovo , ma vorrei leggere la sua opinione da qualche parte. Fratelli io non parteciperò”.
Abbiamo contattato proprio il Vescovo della Diocesi di Noto, Mons. Antonio Staglianò, sottoponendogli proprio quest’ultima riflessione. L’alto prelato ha dichiarato testualmente: “Personalmente concordo in tutto…le feste così descritte non le chiamerei “cristiane”.