526 migranti arrivano a Pozzallo. C’è un morto. Fermati i presunti scafisti

Sbarco

La Polizia ha arrestato quattro presunti scafisti che sarebbero responsabili dello sbarco di ieri mattina a Pozzallo. Si tratta di Liufuis Chiekhou, 21 anni, Chihg Mahsuar, 31 anni, senegalese, Theophilus Obinyan, 20 anni, Juliu Ariomana, 21 anni, nigeriani.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
Sono stati 526 migranti che erano a bordo di 4 imbarcazioni vengono soccorsi e condotti a Pozzallo.

Gli investigatori della Polizia di Stato individuano i 4 scafisti che si erano accordati con i libici per condurre i gommoni.
Tra i migranti il corpo di un ventenne nigeriano morto per disidratazione così come accertato da una prima ispezione cadaverica del medico legale.
Tra i migranti sbarcati anche due nigeriani che erano già stati in Italia ed espulsi con rimpatrio coatto. Uno di questi è stato arrestato perché ha fatto reingresso eludendo i controlli di frontiera prima dei 5 anni previsti dalla legge.

L’unità navale “Aquarius ” (O.N.G. – Medici Senza Frontiere), veniva inviata da IMRCC Roma per recuperare un gommone carico di circa 119 migranti. La nave di soccorso si dirigeva verso il punto di mare segnalato e alle successive ore 8:02, intercettava l’imbarcazione e traeva in salvo i 119 migranti a bordo. Immediatamente dopo la nave soccorreva altri 3 natanti trasbordando dai gommoni complessivamente 526 migranti.
In uno dei gommoni il personale della nave rinveniva il cadavere di un giovane migrante.
Dopo aver concluso le operazioni di trasbordo di tutti i migranti, l’unità di soccorso faceva rotta verso il porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 13:30 del 15.04.2017-
Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

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