Anche la Cna costruzioni della provincia di Ragusa manifesta la propria soddisfazione sulla manovra correttiva al Codice degli appalti varata dal Consiglio dei ministri in cui sono state accolte alcune proposte migliorative suggerite
dall’associazione di categoria. E alcune di queste proposte sono arrivate proprio dal territorio ragusano, consapevole di potere fornire dei riscontri oggettivi all’eliminazione di tutta una serie di problematiche che rischiavano di rendere ancora più complessi gli aspetti burocratici. “Stiamo parlando – sottolinea il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono – dell’allungamento da cinque a dieci anni dell’arco di tempo di riferimento per la qualificazione Soa; della possibilità di derogare all’appalto integrato per i progetti definitivi già approvati alla data in vigore del nuovo Codice, consentendo così di mettere in gara molti progetti bloccati; e, ancora, l’allargamento degli inviti alle imprese nelle procedure negoziate senza bando oltre al miglioramento dell’individuazione dei parametri per il rating di impresa”. Insomma, una serie di provvedimenti assunti per rendere più trasparente, semplice e accessibile alle piccole imprese il mercato degli appalti pubblici. “Diciamo, però – continua Santocono – che è indispensabile avere più coraggio per quanto riguarda le procedure d’accesso. Servono riforme forti nonostante le semplificazioni delle procedure per la Pubblica amministrazione sia già un primo passo. Ma ancora non basta”. Il responsabile organizzativo della Cna costruzioni, Vittorio Schininà, aggiunge: “Siamo convinti che altre novità faciliterebbero l’accesso delle piccole imprese ai contratti pubblici: il rafforzamento degli strumenti anti-turbativa; lo sconto del 50 per cento sulle garanzie per le piccole imprese e per i consorzi di pmi; l’introduzione della riserva del 50 per cento nella partecipazione alle procedure negoziate in favore delle imprese di prossimità. L’attuale correttivo, poi, sembra, purtroppo, non proporre soluzioni al cruciale tema del subappalto, la cui gestione è lasciata alla totale discrezionalità delle stazioni appaltanti, e sembra addirittura peggiorare i termini e le condizioni di pagamento”. Schininà precisa anche che “sono state aggiunte altre proposte migliorative al codice avanzate dalla Cna e che vanno in direzione di un maggiore accesso delle micro, piccole e medie imprese al mercato pubblico. Una che assume particolare importanza per le nostre imprese riguarda l’accelerazione delle fasi di gara per appaltare i lavori fino a 2 milioni di euro. Sotto questa soglia abbiamo chiesto ed ottenuto che ci sia la possibilità di appaltare anche con il criterio del miglior prezzo applicando il metodo antiturbativa. Vale a dire l’esclusione automatica delle offerte che presentano percentuali di ribasso inferiori o superiori alla media, sorteggiando in gara il criterio matematico per individuarle. E’ questo un modo per evitare le “cordate” accorciando di molto i tempi ed i costi delle procedure. Non dimentichiamo, infine, che le stazioni appaltanti non hanno attenuanti per non mandare in gara tutto quello che hanno già pronto, anche progetti non esecutivi. Ecco perché rivolgiamo uno sprone anche a loro. E noi continueremo ad essere parecchio attenti al loro lavoro”.