Bloccata la nomina a vescovo del frate ragusano Giovanni Salonia

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Una vera e propria via crucis per la nomina del frate cappuccino ragusano, Giovanni Salonia, a vescovo ausiliare eletto, nominato dal Papa il 10 febbraio scorso ma misteriosamente non ancora ordinato. L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, almeno fino a oggi, non ha dato nessuna spiegazione. Secondo farodiroma.it, la clamorosa marcia indietro fatta dal Vaticano ha impedito a monsignor Salonia, frate cappuccino (è stato a Modica dal 2001 al 2007 come Maestro dei novizi), di diventare il vescovo ausiliario dell’arcidiocesi siciliana. Un ripensamento davvero senza precedenti o quasi.

Una decisione che imbarazza non poco l’attività della Congregazione per i Vescovi guidata dal cardinale canadese Marc Ouellet: a Roma ci si chiede che cosa in Congregazione debba essere approfondito e perché questo non sia stato fatto. Eppure i dossier arrivano in Congregazione da parte del Nunzio (l’ambasciatore) nel Paese di nomina. Quindi da monsignor Adriano Bernardini, il Nunzio papale in Italia. Il quale è la stessa persona che ha detto a Lorefice, a nome di Jorge Mario Bergoglio, di fermarsi. Chi tra loro ha causato la lacuna di documentazione che ha portato al supplemento d’indagine?

Per farodiroma.it si tratta di una situazione un scomoda per la Santa Sede. Bernardini, è noto, non ha avuto rapporti molto facili con l’allora arcivescovo di Buenos Aires, Bergoglio. Il quale, a sua volta, casserebbe ogni tanto qualche nomina indicata dal Nunzio (che ai tempi dell’Argentina, ha scritto la vaticanista Elisabetta Piqué, intervenne per far nominare vescovi conservatori creando attriti nell’episcopato argentino). E sceglie di suo pugno, come Lorefice che non è una nomina targata Bernardini, pur essendo egli amico di un buon amico (e da alcuni supposto kingmaker) dell’arcivescovo palermitano, ossia l’ex officiale (funzionario) della Prefettura della Casa Pontificia Paolo De Nicolò, oggi vescovo titolare di Mariana (Corsica).

È lui ad aver co-consacrato Lorefice a Palermo: che adesso inciampa nella nomina sospesa (qualcuno a Roma parla di «sfumata») di Salonia dopo un avvio non molto entusiasmante (la sua nomina fu definita: «in totale disprezzo delle regole» da monsignor Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara-Comacchio).
Voci di corridoio parlano di denunce contro Salonia che devono essere approfondite.

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