“Giustizia, questa sconosciuta”. Porte aperte al Tribunale di Modica. Iniziativa riuscita

processo-simulatoLe scuole hanno risposto alla grande all’iniziativa di ieri “Giustizia, questa sconosciuta”, organizzata dalla sottosezione di Modica e Ragusa dell’Anm. Studenti di tutti i livelli, a partire dalle Elementari, hanno visitato incuriositi il Palazzo di Giustizia, sotto la guida dei magistrati Lucia De Bernardin, Sandra Levanti, Patricia Di Marco, Maurizio Rubino, Giovanna Scibilia e Michele Palazzolo. “Diciamo – spiega la De Bernardin – che c’è stata anche una buona presenza di cittadini, molto interessati a conoscere l’attività giudiziaria. Siamo soddisfatti dei risultati avuti”. Circa 300 le presenze in 2 ore. Dopo l’introduzione alla giornata e le spiegazioni sul funzionamento degli uffici è seguita la proiezione di un video sull’andamento della giustizia, quindi si è passati alla visita guidata degli uffici. Gli studenti si sono mostrati molto attenti, formulando domande di vario genere. Una fra tutti: “La legge è uguale per tutti? Anche per gli stranieri?. Se si, come mai nelle aule c’è il crocifisso?” “Sono stati molto interessati sulla prescrizione dei reati – spiega il giudice Palazzolo – anche se le domande sono state variegate”. . Era prevista anche la simulazione di un processo penale che, vista l’alta affluenza, è stato anche replicato. Il presidente della sezione penale, Giovanna Scibilia, ha nominato 2 giudici a latere, Giulia Scala di Modica e Biagio Incardona di Scicli, scegliendoli tra gli alunni presenti. E’ stato processato un uomo che aveva trovato nella sua casa un ladro. Spaventato, lo aveva colpito con una mazza da baseball paralizzandolo, poi aveva nascosto l’arma impropria. L’imputato, difeso dall’avv. Maria Di Raimondo, era accusato di lesioni gravissime. La parte civile, rappresentata dall’avv. Salvo Maltese, ha chiesto il risarcimento danni, mentre il pubblico ministero, Gaetano Scollo, aveva invocato la condanna. I 2 piccoli giudici a latere hanno partecipato alla camera di consiglio ed alla fine, il presidente, “per difficoltà vocali” ha delegato Biagio Incardona a leggere la sentenza di condanna ad un anno di reclusione ed al risarcimento dei danni. L’iniziativa, insomma, è stata intelligente ed utile per abbassare l’ipotetico muro tra magistrati e cittadini. L’iniziativa si è avvalsa della collaborazione dell’Ordine Forense e della Camera Penale di Modica.

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