«Adesso c’è la legge ma mancano i fondi adeguati per il contrasto al Cyberbullismo. Risorse indispensabili per prevedere all’interno delle scuole percorsi educativi specifici e di prevenzione, nonché per sostenere -sottolinea la parlamentare Marialucia Lorefice,
membro XII Commissione Affari Sociali- le attività della polizia postale che pattuglia quotidianamente la rete, monitora e interviene laddove necessario, anche sulla base delle segnalazioni degli utenti, realizza iniziative nelle piazze e nelle scuole, insegnando ai ragazzi che è possibile denunciare e il modo in cui farlo. Ma i percorsi scolastici e le operazioni della polizia postale possono essere realizzati solo mettendo a disposizione risorse adeguate. Invece, queste ammontano a soli 203 mila euro: un investimento davvero troppo esiguo. Considerando che solo i plessi scolastici in Italia sono circa 40 mila significa che a ciascuno di questi andrebbero mediamente 5 euro».
A tal proposito, la parlamentare Marialucia Lorefice ha presentato un ordine del giorno col quale chiede maggiori stanziamenti, lo stesso è stato approvato con raccomandazione dal Governo. Si tratta comunque di un impegno: «Il M5S -dice la Lorefice- se ne ricorderà quando presenterà apposito emendamento, in sede di Bilancio».
La dep. Lorefice ha anche sottolineato come siano serviti quattro passaggi tra Camera e Senato e un anno e mezzo di lavori parlamentari affinché il provvedimento sul Cyberbullismo diventasse legge.
«Tuttavia, -evidenzia- dopo un lungo iter siamo giunti all’approvazione definitiva di questa legge in cui scuola, famiglia e servizi socio-assistenziali territoriali avranno un ruolo fondamentale. È un importantissimo passo avanti per il Paese. Il M5S -conclude- ha votato a favore della legge, atto doveroso nei confronti di tutti i bambini e ragazzi vittime di atti di Cyberbullismo e dei loro familiari».