La Polizia a seguito dello sbarco di ieri di 389 migranti ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di Sulaiman Salif, 28 enne ghanese e Ukpan Emmanuel, 24 enne sempre ghanese.
Alle ore 10.54 di giovedi scorso, la nave ONG “Golfo Azzurro”, che nella giornata aveva già effettuato altri recuperi effettuava ulteriori trasbordi da 3 gommoni ed una barca in legno con a bordo un numero imprecisato di migranti. Giunta in posizione si procedeva al salvataggio dei migranti a bordo di uno dei tre gommoni e successivamente venivano tratti in salvo gli occupanti, in numero di 135, dell’imbarcazione in legno. Il salvataggio dei migranti iniziava alle ore 12.50 e terminava alle 13.50 successive. Dopo aver effettuato un altro recupero di migranti del secondo gommone, “Golfo Azzurro” dirigeva verso il porto di Pozzallo con a bordo un totale di 546 persone, ove giungeva alle ore 8.30 di sabato 17 giugno 2017.
I testimoni hanno riferito che gli scafisti non erano insieme a loro nelle connection house, ovvero i capannoni in Libia dove vengono stipati i migranti prima della partenza, segno dell’accordo con le organizzazioni libiche.
Gli scafisti sono soliti raggiungere accordi con gli organizzatori libici dei viaggi verso l’Italia, ovvero in cambio di poche centinaia di dollari o di un viaggio gratis, si assumono la responsabilità di comandare il natante senza, spesso, alcuna conoscenza della rotta.
Al termine delle indagini effettuate, venivano sottoposti a fermo i due scafisti previa verifica sull’identità da parte della Polizia Scientifica.
Dopo aver raccolto tutte le testimonianze, gli scafisti sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
Inoltre, la Squadra Mobile di Ragusa, dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica sulle impronte digitali acquisite al momento dello sbarco, ha tratto in arresto una donna nigeriana sbarcata a Lampedusa nel 2008 che era già stata espulsa dall’Italia a seguito di un provvedimento del Prefetto di Brescia del 2013, poiché ha fatto ingresso sul territorio nazionale in violazione delle leggi vigenti.
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
Nel 2017 sono 49 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria.