L’Associazione Pericentro Ragusa incontra i residenti di Borgo Cimillà: arrivano altre adesioni. Assenti servizi primari

L’associazione Pericentro Ragusa sbarca a borgo Cimillà e sbanca pure in questa occasione conquistando le adesioni di decine e decine di soci. Nei giorni scorsi, si è tenuto un incontro con i residenti del quartiere,

altra contrada ricadente in una zona Ppru del Comune di Ragusa e che, ad oggi, risulta totalmente abbandonata da questa Amministrazione in materia di servizi. Cambiano le contrade, si confermano, però, le proteste dei residenti e le lamentele in serie. Il presidente Peppe Calabrese chiarisce: “L’associazione Pericentro illustra puntualmente il programma che intende portare avanti, prospettando una rete tra tutte queste zone. Riusciamo a suscitare interesse misto ad un entusiasmo dovuto alla speranza di potere arrivare a concretizzare traguardi concreti. Dopo avere letto negli occhi delle persone che ci ascoltano sguardi di rassegnazione intrisi di tristezza, quando arriviamo ad esporre come intendiamo muoverci, vediamo anche che riusciamo ad andare via ad ogni riunione lasciando le persone con un filo di sorriso e incamerando diverse decine di adesioni a questo interessante progetto a sostegno delle periferie iblee”. Cimilla è una zona molto bella, purtroppo completamente priva di servizi primari come fognatura, acqua, marciapiedi e altro. Inoltre tutti i residenti lamentano la scarsa efficienza del servizio espurgo e soprattutto del servizio idrico con l’autobotte che arriva sino a un mese di ritardo da quando parte la richiesta. “Esistono gli strumenti urbanistici dal 2012 per potere servire queste zone nella maniera adeguata – aggiunge Calabrese – ma nulla è stato progettato da un sindaco, Federico Piccitto, che dimostra di non avere nessuna idea di città civile”. A conclusione della riunione, diverse decine di residenti hanno aderito come soci sostenitori all’associazione. “Tutto questo – dice ancora il presidente – ci riempie di orgoglio e ci dà lo stimolo a continuare una battaglia di civiltà che ultimeremo solo quando tutte le contrade potranno contare sui servizi mancanti”.

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