Chiude il 30 giugno l’attività della Sicilia Police, l’impresa che sta curando la sorveglianza al Tribunale di Ragusa. E, a oggi, non esiste alcun tipo di indicazione sul futuro con nove unità che rischiano, in pratica, il posto di lavoro. A lanciare l’allarme è il segretario della Uiltucs-Uil Ragusa, Angelo Gulizia.
“A quanto ci risulta – sottolinea il sindacalista – mancando, allo stato attuale, i vertici del Tribunale (non è ancora stato nominato il nuovo presidente), sembra che ogni tipo di decisione dovrebbe essere presa da Catania. Ma siccome nulla si muove e siccome la scadenza del contratto è a un passo, chiediamo delle risposte. La prefettura ha programmato per questa mattina un incontro urgente in tribunale, anche se non ci sarà la presenza delle parti sociali, per potere comprendere che cosa potrà succedere sulla delicata vertenza. Un’eventuale proroga? Nell’ambito di un regime di appalto interno al ministero, dovrebbe prima essere chiesta, poi accordata e quindi concessa. Ci stiamo dunque muovendo per garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali. E vogliamo evitare che si ripeta quanto si verifica in altre realtà siciliane, sempre con riferimento allo stesso servizio. Cioè si creano le condizioni per fare venire meno la garanzia della salvaguardia occupazionale, facendo in modo che non ci sia alcuna continuità. E tutto ciò senza tutela alcuna per le mansioni e i livelli acquisiti nel corso del tempo dagli operatori. Per non parlare, poi, del fatto che un presidio sensibile come il Tribunale non potrà contare su adeguati apporti di vigilanza da parte di chi ha maturato una determinata professionalità. Insomma, un disagio dietro l’altro che speriamo di ben focalizzare con il supporto della prefettura, individuando i problemi che ci sono stati e quelli che rischiano di presentarsi. Continueremo ad essere vigili per scongiurare questo ulteriore disagio ai danni dell’occupazione del nostro territorio”.