“E’ stata nominata una terna ispettiva che si occuperà di interloquire con le istruzioni per una veloce risoluzione di questa pagina incresciosa relativa all’apertura del Giovanni Paolo II di Ragusa”. Ad annunciarlo il presidente della VI Commissione Servizi Sociali e Sanitari all’Ars, Giuseppe Digiacomo. “Ciò è conseguenza della totale delegittimazione dell’attuale direzione generale,
che s’e’ vista mettere i sigilli per evitare che i malati fossero allocati in
luoghi non conformi. Già dalla relazione trasmessa, si desume la piena consapevolezza che la struttura della quale s’annunciava l’apertura, e che aveva comportato sospensione di ricoveri e allocazione dei pazienti in strutture diverse dentro e fuori provincia, era inagibile”.
“Una inqualificabile condotta per appendersi una medaglietta a ogni costo- tuona Digiacomo-, per dimostrare, non si capisce bene a chi, di essere tipi in gamba, tipi tosti. Il tutto sulla pelle di pazienti e personale, personale stanco, stressato, deluso e preoccupato che adesso viene da noi a sfogare la propria amarezza. La Commissione Servizi Sociali e Sanitari che mi onoro di presiedere- annuncia Digiacomo- convocherà in questi giorni un’audizione per far luce su quanto accaduto, e, ai sensi dello statuto e del regolamento, ispezionerà e indagherà su questi fatti che, comunque, rappresentano una pagina dolorosa, imbarazzante che la terra iblea non si meritava. Se, in questo delicato momento, Aricò si facesse da parte facilitando percorsi e interlocuzioni con Procura e altre Istituzioni e non rimanesse attaccato alla poltrona non si capisce per quale ragione, si riabiliterebbe parzialmente, se non altro su un piano deontologico e mostrerebbe un senso di responsabilità ad oggi carente”.