E’ stato arrestato dalla Polizia di Comiso Nunzio Re, 33 anni, accusato dalla donna che per mesi ha subito incendi e ingiurie, insieme ai propri familiari, a causa del suo folle innamoramento. Tutto è iniziato nel 2016 quando veniva a sapere dalla figlia, che Re era andato presso un negozio di un familiare chiedendo di parlare con il figlio della donna.
Il pomeriggio Re ritornava al negozio e parlando con il figlio diceva testuali parole “cosa dobbiamo fare con tua suocera. Guarda che io non gli do botte, io do botte solo a chi mi fa qualcosa. Né dicono tante su di me, che rubo, che ho sparato a uno, ma io do botte solo se qualcuno la corteggia. Digli a tua moglie che l’età non ha importanza. Adesso ti lascio il mio numero di telefono tu dallo a tua suocera almeno lei mi chiama e cominciamo a sentirci”.
il genero non dava tanta importanza al fatto, pensando che Re fosse in uno stato confusionale. Per giorni, Nunzio Re ha continuato ad andare al negozio chiedendo di parlare con la donna, fino a quando è sbottato mettendosi a urlare frasi scurrili. Dopo di che si è allontanato infuriato.
Nel centro storico ha incontrato un parente della donna e si metteva nuovamente ad urlare frasi ingiuriose. Una volta venuta a conoscenza di questi fatti la donna ha deciso di provare a contattare la madre di Re e la sorella e chiedeva loro di provvedere a farlo recedere dai propositi.
Nunzio Re, su invito dei familiari, ha chiesto scusa alla donna. A settembre del 2016, però, è tornato alla carica e ha suonato a casa della figlia della donna di cui si era invaghito e chiedeva di poterle parlare e che scendesse giù. Poi, ha urlato “me la deve togliere la magia, lei mi ha fatto una macumba”. In questa occasione è stato richiesto l’intervento della polizia.
A dicembre, non avendo ottenuto alcun incontro con la donna, iniziava attività delittuose contro la famiglia. Alle 4,15 del 14 dicebre scorso l’auto parcheggiata nei pressi dell’abitazione della donna va a fuoco. I vigili del fuoco e la Polizia di Stato hanno constatato la natura dolosa dell’incendio, rinvenendo nei pressi dell’auto due bottiglie di plastica che odoravano di carburante. Dal 26 gennaio scorso riprendevano gli atti di stalking nei confronti dei componenti della famiglia della donna.
Ad esempio un giorno Re si è messo spalla a spalla con il ragazzo quasi a tentare di provocare una sua reazione, seguendolo standogli di fatto attaccato sempre cercando di suscitare una risposta.
Infine il 2 febbraio scorso sera mentre la donna era a casa ha sentito un fortissimo boato provenire dall’esterno, per cui tutti sono scesi giù per vedere cosa fosse successo. Le immagini delle telecamere hanno accertato che venivano lanciati alcuni grossi petardi in direzione del cancello dell’abitazione. La donna ha deciso di sporgere una formale querela nei confronti di Re. Le telecamere hanno incastrato l’uomo che, diede fuoco all’auto.
Dopo una perquisizione, l’uomo è stato trovato anche in possesso di un’auto rubata e, soprattutto, presentava delle bruciature sul palmo della mano. L’11 giugno scorso , la polizia è intervenuta ancora una volta per l’incendio di un’auto. di via Mameli. La proprietaria dell’autovettura era ancora una volta la donna vittima della continue attenzioni dell’uomo. Peraltro all’interno del garage a causa delle alte fiamme era completamente crollato il tetto. Il 33 enne è stato più volte deferito alla Autorità Giudiziaria per furto aggravato, Ricettazione, Lesioni aggravate, Possesso e porto di armi ed oggetti atti a offendere, Detenzione per uso personale di sostanze stupefacenti, Danneggiamento a seguito di incendio.
L’uomo è stato condotto in carcere