Sequestrata dalla Polizia Provinciale di Ragusa una discarica a cielo aperto di 500 metri quadrati in territorio di Acate. Il sequestro è intervenuto a seguito di ripetute segnalazioni dei cittadini residenti nella frazione marinara di Marina di Acate e dell’esposto presentato dalla parlamentare regionale Vanessa Ferreri, in merito alla non più sostenibile situazione di degrado in cui versa la località marittima, con diversi siti letteralmente invasi da ogni tipologia di rifiuti.
La discarica si è formata lungo la Strada Comunale n. 26 in direzione della foce del fiume Dirillo con rifiuti prevalentemente di origine domestica. Gli agenti del Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale, su direttiva del comandante provinciale Raffaele Falconieri, nel corso dell’attività di monitoraggio del sito inquinato, hanno accertato che da diverso tempo l’area viene adibita a deposito incontrollato di rifiuti, su cui di recente ignoti avevano anche innescato un incendio appestando l’aria di fumi maleodoranti che hanno preoccupato non poco i residenti della zona interessata dall’incenerimento dei rifiuti.
Nella stessa area erano stati depositati da tempo, in appositi sacchi a tenuta, materiali contenenti amianto che la ditta incaricata dal Comune aveva raccolto in precedenza ed innocuizzato per il successivo smaltimento. Su specifica richiesta degli agenti operanti la ditta ha provveduto in tempi brevi alla raccolta dei rifiuti pericolosi ed al loro allontanamento dal sito.
Considerato che da controlli successivi l’area non era stata ancora bonificata, ma che anzi i rifiuti erano aumentati, la Polizia Provinciale ha proceduto al sequestro del sito affidandolo in custodia ad un funzionario del comune di Acate, che dovrà attivare le procedure di competenza previste dal Codice dell’Ambiente per la rimozione dei rifiuti e la messa in pristino dei luoghi.
Il sequestro si è reso necessario considerato che la mancata raccolta dei rifiuti abbandonati da parte del Comune di Acate avrebbe potuto causare altri fenomeni incendiari con emissioni di fumi tossici in atmosfera con nocumento alla salute dei residenti e dell’ambiente, oltre al notevole impatto ambientale rappresentato dalla quantità dei rifiuti illecitamente abbandonati.
L’area del territorio acatese è, inoltre, particolarmente vigilata dalla Polizia Provinciale per la repressione del fenomeno delle “fumarole”, dovuto alla cattiva consuetudine di alcuni agricoltori di bruciare i propri rifiuti agricoli a fine ciclo, e diversi titolari di aziende agricole sono già stati denunciati alla competente autorità giudiziaria.
Si ricorda infatti che fino al 30 Settembre è fatto divieto assoluto di abbruciamento di scarti vegetali, rami ed erbacce nei terreni incolti ed i trasgressori saranno sanzionati penalmente per violazione alle norme ambientali.