L’emittente del patron Urbano Cairo ha messo alla gogna per mano del sinistrorso disturbatore David Parenzo un professore dell’Istituto Superiore Falcone-Righi di Corsico (Mi) , sospeso dall’incarico per una settimana. Caspita! Cosa può aver fatto? Come minimo avrà insidiato qualche studentessa, si dirà. Forse, se la sarebbe cavata con molto meno.
Invece il docente ha avuto il torto di intavolare una conversazione con una studentessa musulmana sul Ramadan. Accortosi che la fanciulla mezza-luna ne ignorava completamente il significato, ha fatto quello che troppi insegnanti non fanno più per ignoranza o pigrizia. Ha cercato di approfondire l’argomento con l’intento di stimolare il senso critico della studentessa e, indirettamente, di tutta la classe. Purtroppo l’ignoranza, che è una gran brutta bestia, si difende come può, il più delle volte miseramente. E così è stato. La bella anima, offesa solo dalla propria ignoranza, ha pensato bene di vendicarsi del professore che secondo lei l’aveva messa in ridicolo di fronte ai compagni, riferendo a modo suo l’accaduto alla madre: il professore aveva criticato l’islam. Risultato? La preside dell’istituto, altra mente illuminata in questa vicenda italiana che racconta di coraggio e dignità, per non incorrere nell’accusa di islamofobia o razzismo, si è ben guardata dal difendere il suo insegnante. Ha preferito sacrificarlo sull’altare dell’islam. Non il professore, al quale vanno il mio rispetto e la mia riconoscenza, bensì la preside, che biasimo, meriterebbe lei la sospensione e la decurtazione dello stipendio, pena inflitta invece all’insegnante che si è limitato a fare il suo dovere. La donna, senza ombra di dubbio un mediocre personaggio, costretta dalla propria paura a barcamenarsi tra le pretese delle famiglie e le esigenze del territorio, avrebbe dovuto ricordarsi che nel caso il professore avesse davvero criticato l’islam, non avrebbe commesso nessun reato, dal momento che il delitto di opinione non è contemplato dalla nostra Costituzione. Oltre che ignorante e priva di carattere, la dirigente si è dimostrata anche inadatta a condurre una scuola, luogo in cui stimolare il senso critico di un giovane e la capacità di discriminare, valutare e scegliere con la propria testa ne costituiscono l’essenza. Ma purtroppo, in totale sintonia con il Paese che la nutre delle sue paure, l’isituzione che dovrebbe essere nobile, si è molto allontanata dagli obiettivi che ne farebbero le fondamenta di una società sana e libera. Non solo, la dirigente ha dimenticato, pardon, non ha capito, che la mancanza di coraggio è figlia della mancanza di dignità e madre della schiavitù. Si può criticare la religione cattolica, e mi pare che i cattolici siano vittime in tutto il mondo non solo di critiche, perché allora non si può fare altrettanto con tutte le altre professioni di fede, compreso l’islam? Lo scrittore francese Houellebecq, che certamente in questa pavida Europa non si è ancora inchinato all’islam come una parte del suo paese ha già fatto, ha dichiarato che quella musulmana è la religione più stupida del mondo e che il Corano è scritto male. Se il Corano sia scritto bene o male lo ignoro. So invece che la scrittura, e quindi la parola, segue il pensiero e ad esso si uniforma, se il pensiero è debole o zoppicante, lo è anche la lingua attraverso cui esso si esprime. Comunque, se il Corano è la guida morale e politica dei musulmani, è nel loro pieno diritto e, aggiungerei, soprattutto dovere, seguirlo. In quanto al nostro mondo di “infedeli” che hanno combattuto e versato sangue per la conquista delle libertà fondamentali, non accetto che venga vilipeso, insultato e ferito né da chi vuole imporci il suo, oscurantista, fermo a 1400 anni fa, né tanto meno da chi a quel mondo appartiene e alle libertà di quel mondo non si sogna di rinunciare. Abbiamo rimosso dalle aule il crocifisso, “un cadaverino ignudo che spaventa i bambini musulmani”, come è stato vergognosamente definito il simbolo della cristianità da qualche eminente esponente dell’islam che diversi imbecilli del nostro paese riveriscono e coccolano. Stiamo ben attenti a non offendere in alcun modo la suscettibilità dei musulmani rischiando persino il ridicolo. Basta! Rispondiamo sfidandoli sul loro stesso terreno e iniziamo con l’appendere alle pareti delle aule scolastiche le immagini dei giornalisti sgozzati, dei cristiani massacrati nelle chiese e dilaniati dalle bombe, delle donne musulmane picchiate a sangue e minacciate di morte perchè osano frequentare occidentali. Chissà che la condivisione di immagini non sia un primo passo verso la condivisione di valori.