Più tutela per i medici e in generale gli operatori sanitari ma anche più tutele e garanzie per i pazienti-cittadini che possono contare su nuovi meccanismi riguardanti il diritto al risarcimento rispetto ad eventuali errori. Guarda alle due anime delle parti in causa la legge n. 24 del 2017 sulla responsabilità professionale degli operatori sanitari e la sicurezza delle cure con l’obiettivo di riportare la massima serenità su tutti i fronti, anche quelli assicurativi, riequilibrando un rapporto, in sede di contenzioso penale e civile, tra medico e assistito.
A parlarne all’Ordine dei Medici di Ragusa, a pochi mesi dall’approvazione della nuova normativa, sono stati Roberta Cherservani, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e chirurghi, e il senatore Amedeo Bianco, artefice della legge di cui è stato relatore al Senato della Repubblica, ed ex presidente nazionale dalla Federazione. Tra gli interventi anche quello del sostituto procuratore Monica Monego.
Maggiore attenzione sull’aspetto dei cosiddetti “eventi avversi”, maggiore aderenza a linee guida e buone pratiche cliniche, un diverso riparto della responsabilità tra strutture e professionisti ed infine l’assicurazione professionale obbligatoria: sono questi i grandi risultati della legge 24/2017.
“E’ una legge importante che vuole riavvicinare il medico al suo paziente perché vi è una maggiore tutela per entrambi – commenta la presidente Chersevani – sia per il professionista che dovrebbe lavorare più serenamente, nonostante l’attuale difficile situazione in cui versa il mondo medico, sia per il paziente che, se supportato con tante misure, tra cui la possibilità di adire all’assicurazione e di avere un percorso di conciliazione, è portato a fidarsi di più”.
Dopo i saluti iniziali da parte del presidente dell’Ordine provinciale di Ragusa, Salvatore D’Amanti, il convegno è entrato subito nel vivo analizzando le novità importanti, non solo nell’ambito medico, ma anche giuridico.
“Questa legge nasce dall’esigenza di carattere generale di creare condizioni di maggiore sicurezza per i pazienti da cui derivano migliori condizioni di sicurezza per gli operatori – dichiara il senatore Bianco – e rompere così il circolo vizioso di quelle pratiche difensivistiche che nascono dal timore di subire procedimenti giudiziari e di sgravare quindi nel complesso il servizio sanitario nazionale da costi inappropriati, connessi appunto all’esasperazione di pratiche professionale volte a tutelarsi da azioni di risarcimento. Si tratta di una legge che non è per qualcuno o contro qualcuno, ma è una legge per tutti che parte dal rispetto di determinati principi, di giustizia, qualità professionale, buona qualità delle organizzazioni, il principio di riconoscere al cittadino un danno giusto, con l’obiettivo di creare maggiore fiducia nel rapporto con il mondo medico”.
Una folta assemblea, composta da medici, operatori sanitari e giuristi, tra avvocati e giudici, ha ascoltato con interesse le varie relazioni.
“Una legge molto attesa perché si avvertiva l’esigenza di creare un nuovo rapporto medico-pazienti, riconsiderando in una prospettiva nuova l’aspetto della responsabilità professionale degli operatori sanitari e la sicurezza delle cure dell’utenza – commenta il presidente Salvatore D’Amanti – Un tema di grandissima attualità, che come Ordine abbiamo voluto approfondire, considerato che è una norma che apporta modifiche davvero epocali, soddisfacendo quelle richieste di chiarezza nella sanità”. Tra i relatori anche Luca Licitra, in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati, Danilo Vallone, direttore dell’ufficio legale Asp Ragusa e Antonio Schifano, ginecologo Aogoi.