Episodio increscioso sul quale sta cercando di fare chiarezza la polizia quello accaduto alcuni giorni fa a Modica intorno alla mezzanotte. Due giovani, un 18enne una minorenne, stavano percorrendo Via Vittorio Veneto a bordo di un ciclomotore. Erano in fila con altri veicoli dietro ad un’auto il cui conducente continuava a dare gas al motore. Disturbati dal fumo di scarico del veicolo, i due giovani hanno cercato di superare il mezzo che li precedenza.
Quando ci sono riusciti, il 18enne alla guida dello scooter si è avvicinato al finestrino dell’auto facendo rilevare al conducente l’inutilità di pigiare insistentemente sull’acceleratore. Questo, evidentemente, non è andato giù all’automobilista che ha inseguito per Via Vittorio Veneto, prima, e per Viale Medaglie d’Oro, poi, i due giovanissimi e, al momento opportuno, li ha stretti con il mezzo facendoli cadere a terra. A questo punto, secondo quanto raccontato nella denuncia, l’autovettura ha accostato e da essa sarebbe scesa la moglie del conducente che avrebbe aggreddito con schiaffi e graffi la ragazza minorenne. Quindi sarebbe sceso anche l’automobilista che, a sua volta, avrebbe colpito con pugni alla testa lo scooterista, che per fortuna indossava il casco. La ragazzina, dal canto suo, e’ riuscita a divincolarsi dalla donna, rifugiandosi all’interno di una crêperia nelle vicinanze. Per fortuna, in quel frangente, e’ transitata una volante del Commissariato. Gli aggressori, pensando che qualcuno avesse chiamato la polizia e che, dunque, la pattuglia non fosse lì per caso, sono risaliti in auto e si sono allontanati. Le due vittime hanno denunciato l’accaduto. L’episodio suscita tanta amarezza, non solo per l’esagerata reazione del conducente alla “critica” del ragazzo, un ragazzo ma, soprattutto, per l’indifferenza dei presenti al fatto che, piuttosto che indignarsi e reagire bloccando la violenza, hanno preferito fingere che nulla stesse accadendo.