Stipendi ai dipendenti comunali. Castello(Pd) scrive al sindaco di Modica. Riceviamo e pubblichiamo

ivana castello

Gentile sindaco,
è di questi giorni la notizia secondo cui non ha pagato lo stipendio di agosto che, in base all’accordo sindacale di cui le parlai in una delle mie ultime interrogazioni, scadeva il 20 settembre. Per i cittadini non al corrente della vicenda ricordo che lei, non avendo pagato gli stipendi di giugno dei comunali, è stata chiamata ad un accordo sindacale in base al quale avrebbe dovuto pagare:

– lo stipendio di giugno entro il 10 agosto 2017;
– lo stipendio di luglio entro il 10 settembre successivo;
– lo stipendio di agosto dieci giorni dopo, ossia entro il 20 settembre.
– l’indennità di funzione e il salario accessorio del 2015 in due tranches: il 50% con lo stipendio di luglio e il restante 50% con lo stipendio di settembre.

Il pagamento di giugno giunse con tredici giorni di ritardo; il pagamento di luglio con ulteriore ritardo; ora è trascorso anche il 20 settembre senza che gli impiegati abbiano visto un centesimo dello stipendio, dell’indennità di funzione e del salario accessorio. E’ d’obbligo, dunque, chiederle:

1°. perché sistematicamente viene meno agli impegni che d’abitudine assume senza alcuna programmazione delle entrate? Le ricordo che lei è un sindaco, un rappresentante del popolo e, in quanto tale, gli impegni deve rispettarli. Dico “deve”, non è un commediante qualsiasi;
2°. quando conta di pagare lo stipendio di agosto, visto che il 20 settembre è già trascorso?
3°. quando conta di pagare l’indennità di funzione e il salario accessorio?

La difficoltà, però, non è solo questa. Gli è che le finanze del Comune vanno a rotoli e lei non solo non riesce a controllarle ma le rende vieppiù carenti. Qualcuno ebbe a dire, non solo in mia presenza, che il sindaco persegue la carriera politica e non l’obiettivo di riequilibrare le finanze comunali. All’inizio del suo mandato diede impressione, ai modicani, che l’andazzo regressivo degli anni precedenti fosse stato superato, probabilmente con una bacchetta magica che solo lei possedeva. Le illusioni sono sempre dietro l’angolo. Ci seguono ovunque e guai a non averne. Ma servono anche a deluderci. E lei è riuscita a farlo nel peggiore dei modi. Ora l’aspettiamo alla prova finale. Il fatto, le dicevo, è che lei non manca solo nei confronti del personale comunale: manca anche nei confronti del personale della IGM. L’ultimo accordo siglato in Prefettura prevedeva il pagamento delle spettanze di giugno, luglio e agosto, entro settembre. In realtà è riuscita a saldare solo il mese di giugno.
Non parliamo poi delle spettanze relative ai dipendenti delle cooperative e della SPM. I primi contano un arretrato di almeno dieci mensilità e i secondi sono fermi ad aprile.
Non finiscono qui, però, le sue performance, perché anche la transazione con l’Enel, gliene ho parlato in una delle ultime interrogazioni, continua ad essere disattesa. Quando, bontà sua, ha voluto rispondermi, non sapeva nemmeno che il suo interlocutore non era più Enel ma Banca Sistema. Non sapeva che Enel aveva ceduto il proprio credito. Ignorava persino che il debito era lievitato. Le ricordo il costo di questa disattenzione.

Nel 2013 il Comune aveva un debito verso Enel di 19.866.525,38 euro. Lei ha incontrato i rappresentanti dell’Ente e ha ottenuto di poterlo saldare con 16.300.000 euro. In tal modo ha fatto risparmiare ai cittadini tre milioni e mezzo. Il pagamento doveva avvenire in sei rate con l’aggiunta degli interessi. Era prevista una clausoletta: che ove non avesse pagato, in tutto o in parte, una sola delle rate dovute, l’accordo sarebbe decaduto e il Comune avrebbe dovuto rimborsare anche i tre milioni e mezzo risparmiati. Lei non ha pagato la quinta rata e, di conseguenza, il debito è ripassato da 16 milioni e 300.000 a 19.866.525,38 euro. Ha fatto come la vacca di un famoso proverbio siculo: dopo aver prodotto un secchione di buon latte, con un calcio (all’indietro come fanno i muli) lo ha fatto perdere. Complimenti a lei e alla vacca.

Non pensi, però, il cortese cittadino, che tutto finisca con questo ulteriore episodio. Il nostro sindaco è di buona lena. Non sta fermo un momento. Abbiamo ancora l’accordo transattivo col Comune di Scicli. Il 21 agosto ultimo scorso è stata protocollata una lettera del Prof. Vincenzo Giannone, sindaco di Scicli, il quale sviluppa un discorso, oltre che obbligato, ragionevole e legittimo. Ricordo, egli scrive, che tra i comuni di Scicli e Modica è stata sottoscritta una transazione in merito ai pagamenti dovuti da anni per l’utilizzo della discarica di contrada San Biagio. Il comune di Modica avrebbe dovuto pagare 6 milioni e mezzo ed invece gli è stato concesso di pagarne uno in meno. Modica, in altri termini, ha avuto l’abbuono di un milione che, ovviamente, vale se si paga puntualmente e senza ritardo. E’ stata, per ciò, sottoscritta una clausola per cui se una sola delle rate non fosse stata pagata, in tutto o in parte, sarebbe venuto meno l’intero accordo e, con esso, la somma abbuonata. Al solito abbiamo declamato ai quattro venti il successo ma, all’atto di pagare, non abbiamo pagato. Conclusione? Abbiamo perso anche il milione risparmiato. L’avevamo perso per il mancato pagamento della rata (di 800.000 euro) del 30 giugno 2016; e ne abbiamo confermato la perdita non pagando nemmeno la rata, di pari importo, del 30 giugno 2017. Puntualmente il Comune di Scicli ci ha comunicato, nel giugno 2016 e nel giugno 2017, due messaggi che suonano così:

«Pur comprendendo le motivazioni addotte a sostegno del mancato adempimento, con la presente e in ottemperanza a quanto previsto dall’art. 1456, comma 2 del c.c., si dichiara la volontà di volersi avvalere dell’art. 4, lett. a) dell’atto transattivo – fermo restando ogni valutazione in ordine ad azioni di risarcimento per inadempimento ex art. 1218 c.c. – qualora entro il 15 settembre p.v. non vengano introitate le somme».

Quali sono le prospettive alla fine di settembre del 2017 anche per questo mancato pagamento?

Abbiamo, in oltre, ché la lista è un rosario infinito, un’anticipazione di tesoreria di più di 18 milioni. Come intende rientrare ed entro quale mese il signor sindaco?

Non si può non ricordare, infine, che sotto l’amministrazione Abbate:

– sono andati perduti ben dieci anni del registro informatico di protocollo. Dieci anni non è perdita su cui si può sorvolare;
– il Comune ha avuto denegato (nientemeno dalla Regione Siciliana), il versamento dei liquami depurati nell’alveo della fiumara;
– il depuratore è stato ed è ancora sequestrato dall’autorità giudiziaria;
– la Corte dei conti ha denunciato l’amministrazione alla Procura della Repubblica di Ragusa per presunti brogli contabili. Una sì perentoria iniziativa è inconsueta per la Corte, abituata non a denunciare ma a collaborare coi Comuni assistiti;
– la Cassa Depositi e Prestiti ha chiesto la restituzione di circa 14 milioni di euro per utilizzo improprio di essi.

Domando ai concittadini: quella di cui ho parlato vi sembra un’amministrazione normale?
Non credete sia venuto il momento, cari concittadini, di svegliarsi?

Ivana Castello
Capo Gruppo del Partito democratico

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