Cinque medici in servizio negli ospedali di Scicli e Modica sono indagati dalla Procura di Catania per omicidio e lesioni personali colpose. Non è improbabile che si tratti del cosidetto “atto dovuto” dal momento che la magistratura ha disposto l’autopsia(incidente probatorio non ripetibile) sul corpo della pozzallese Concetta Terranova, 52 anni, deceduta lo scorso 20 ottobre all’ospedale di Catania, dopo essere passata per il Busacca di Scicli e il Maggiore di Modica.
I cinque sanitari sotto inchiesta sono le dottoresse A.C., 34 anni, di Ragusa, e M.C.P., 50 anni, di Catania, in servizio all’ospedale Busacca, e di G.F., 38 anni, G.C., 49 anni, e G.F.S., 52 anni, tutti residenti a Modica, in servizio all’Ospedale Maggiore.
Sono stati i legali dello Studio 3A a prendere in mano le denunce della famiglia della donna ed a convincere il Sostituto Procuratore Agata Santonocito, ad aprire il fascicolo. Lo scorso 5 luglio Concetta Terranova fu trasportata in ambulanza nel nosocomio modicano in quanto soffriva atroci dolori addominali, con tracce di sangue nelle urine. Sottoposta ad accertamenti e terapia nera stata dimessa circa una settimana dopo.
I problemi, però, si ripresentato, e la poveretta viene nuovamente portata a Modica e da qui al “Busacca” di Scicli nel reparto di Lungodegenza, il 12 agosto, per essere periodicamente sottoposta a visite periodiche, però, a Modica.
La situazione si era complicata ed il 28 settembre la Terranova è passata nella Rsa del nosocomio sciclitano. Il 5 ottobre era aumentata la presenza di sangue nelle feci a cui si era aggiunto uno stato febbrile. Nuovo trasferimento a Modica dove era stata sottoposta a diverse trasfusioni. La gravità delle condizioni aveva indotto al trasferimento a Catania dove la donna è, purtroppo, deceduta.
L’autopsia è stata affidata al medico legale Giuseppe Ragazzi: ora si attende l’esito.
L’Asp Ragusa ha prontamente interessato la direzione sanitaria degli ospedali riuniti di Modica e Scicli per avere un quadro chiaro e dettagliato sul tragico avvenimento. Piero Bonono, direttore sanitario dei PP.OO., ha comunicato al Commissario, Salvatore Ficarra, che si è immediatamente interessato. “Da una prima verifica degli atti risulta che la signora era arrivata in ospedale, dopo un anno di allettamento a domicilio, in condizioni sociali disastrose. Siamo comunque fiduciosi nell’indagine interna che si sta conducendo e, tra qualche giorno, forniremo il resoconto di quanto accaduto”.
L’Asp di Ragusa auspica che tutti gli opportuni accertamenti verranno portati avanti per chiarire le cause del decesso e per verificare eventuali profili di responsabilità. «Resta comunque un fatto che addolora e che non dovrebbe accadere» ha dichiarato Ficarra.