SOCIETÀ MISTA. I due componenti del consiglio d’amministrazione si sono dimessi Sospesa l’assunzione di 200 lavoratori che erano stati selezionati lo scorso mese La «Multiservizi» è vicina al fallimento Adamo e Maltese lasciano l’azienda

Potrebbe chiudere con un fallimento la società mista «Modica Multiservizi». La situazione finanziaria non è delle più rosee. Il taglio operato dal consiglio comunale, di ben quattrocentomila euro, ai danni della Multiservizi, provocherà problemi nei servizi che vengono erogati per conto del comune. La società ha già comunicato al sindaco, la sospensione delle assunzioni del personale che ha partecipato, lo scorso mese, alla selezione indetta dalla Multiservizi. Oltre duecento persone, adesso, sono in stand by. Il comune, da parte sua, non eroga quanto spetta alla società mista che deve garantire gli stipendi ad oltre cento dipendenti e, il taglio nel capitolo di bilancio, può mettere in serie difficoltà l’organismo voluto proprio da questa amministrazione comunale. E, intanto, in aperto contrasto con il sindaco, Piero Torchi, due componenti del con –siglio di amministrazione della Multiservi, rassegnano le dimissioni irrevocabili. Si tratta di Giovanni Adamo e Salvatore Maltese, espressione di Forza Italia. A fare scoppiare il caso, una lettera del sindaco (successiva all’interrogazione che il Senatore dei Democratici di Sinistra, Gianni Battaglia, al Ministro dell’Interno sulla mancata trasparenza dell’accesso agli atti). Nella nota, il primo cittadino, ha invitato i vertici della società mista a mettersi a disposizione dei consiglieri comunali per consentire l’accesso agli atti prodotti dalla Multiservizi, altrimenti, il sindaco avrebbe assunto i provvedimenti conseguenzìali. Una velata minaccia che i due componenti non avrebbero gradito, anche perchè – dall’ aprile dello scorso anno – e fino al quattordici giugno scorso, la Multiservizi ha fornito le notizie necessarie a chi le ha richieste. Alla recente nota di Torchi, i rimanenti componenti dell’organismo, hanno risposto che, gli atti, sono stati e sono a disposizione di chiunque voglia accedervi, stroncando ogni polemica. Il consiglio di amministrazione, adesso, può operare ma deve –comunque – essere ricomposto entro trenta giorni dalla notifica delle dimissioni dei due componenti.

Loredana Modica

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa