La mostra, organizzata dall’associazione “L’Isola”, sarà ospitata nei locali dell’Opera Pia Carpentieri in via Mormina Penna. Dopo l’inaugurazione, concerto di friscalettu del musicologo Carmelo Salemi
“Il bianco e il nero, dall’intimo ai cappelli, scene con costumi di Sicilia”. E’ il titolo della nuova mostra promossa dall’associazione L’Isola, che si inaugura domenica 6 agosto nei locali dell’Opera Pia Carpentieri in via Mormina Penna, al termine della quale si esibirà, in un concerto di “friscalettu”, il musicologo Carmelo Salemi.
“Il bianco e il nero propone la rassegna di indumenti che, dall’intimo alla copertura esterna, hanno caratterizzato, in maniera bicromica, il modo di vestire in Sicilia fino agli anni Cinquanta del secolo scorso –spiega Giovanni Portelli, dell’associazione L’Isola-. La mostra ripercorre la storia del costume siciliano rileggendola attraverso la carica simbolica che le due tonalità crornatiche hanno avuto, rigettando, invece, recisamente, quell’immagine convenzionale e folcloristica con cui, in passato, è stato rappresentato idealmente, e artatamente, l’abbigliamento locale. Nelle stanze dell’esposizione è, così, possibile osservare i vari capi di abbigliamento intimo di diversi periodi storici, fino alle coperture esterne (cappelli, mantelli e scialli) più diffusamente impiegati, e alcuni abiti, tra cui anche quelli da sposa.
Nel gioco di contrasti su cui è imperniata la struttura narrativa della mostra sono state inserite, infine, alcune fiabe, piccoli capolavori della tradizione orale, da dove emerge quella eterna contrapposizione di forze (bene/male, acume/stoltezza, vita/morte) che ha alimentato la fantasia popolare e che, qui, è presentata quale metafora del tema: il bianco e il nero”.
Al termine dell’inaugurazione un concerto di “friscalettu” di Carmelo Salemi, incluso nel programma di “Basole di Luce Festival” messo a punto dall’assessorato alle politiche di promozione e sviluppo, retto da Giovanni Savà.
I concerti di Salemi sono vari e sempre interessanti; brani strumentali si alternano a canzoni in dialetto siciliano: fondamentale l’utilizzo di strumenti tipici come il friscalettu (flauto di canna della tradizione musicale siciliana), il didjeridoo (fiato australiano), la ciaramella , il nay (flauto di canna della tradizione musicale araba), lo schiacciapensieri, e le percussioni.
Giuseppe Sava’