Terminata la capacità ricettiva, non si trovano posti letto in città e nelle borgate. Successo dei Radiodervish. Stimate diecimila presenze nella notteA Scicli non si trova un posto letto neanche a pagarlo a peso d’oro. Stessa cosa nelle quattro borgate rivierasche. Merito anche della Notte Bianca, la prima manifestazione estiva di "Basole di Luce Festival", che ha raccolto presenze stimate intorno alle diecimila persone, nel periodo di tempo tra le ventidue di sabato sera e le tre di domenica mattina. L’ultimo scontrino da parte di un negozio di abbigliamento è stato battuto alle quattro e mezzo del mattino. Triplicati gli incassi rispetto alla Notte Bianca del 2005, secondo quanto riferisce la Confesercenti, che insieme al Comune e a un gruppo di commercianti del centro storico guidati da Luca Savà ha organizzato l’iniziativa.
Grande difficoltà, per le socie della cooperativa Siklah, che hanno il compito di garantire l’apertura della "Stanza di Montalbano", al primo piano del Municipio, a chiudere le porte del Comune a mezzanotte, tale e tanto era il via vai di persone che volevano fare una foto nello studio del sindaco prestato alla fiction televisiva più amata dagli italiani. Si stima una presenza turistica di uno a due tra siciliani di Scicli, Modica, Ragusa presenti in città per la Notte Bianca e turisti milanesi, padovani, romani e ovviamente stranieri che si trovano nel litorale per le vacanze e che da ogni parte della provincia sono piombati a Scicli. Il folk dei carretti siciliani con la musica etnica dei Radiodervish hanno fatto il resto.
Quali le considerazioni che possono essere tratte? E’ chiaro che la città ha un potenziale inespresso che risiede nella possibilità di offrire alcuni servizi in orari alternativi. Dal 2000 Scicli è stata dichiarata dalla Regione città turistica e questo permette ai commercianti di disporre di una grande flessibilità negli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. Se maturerà l’opinione di aprire di notte i negozi, in tutto il periodo estivo, la città si segnalerà come la prima e l’unica, in questo lembo di territorio, in grado di offrire una alternativa significativa. La serata si è caricata anche di un messaggio di pace: Nabil, il cantante palestinese dei Radiodervish ha aperto il concerto con un appello per la pace nel Mediterraneo. Non poteva scegliere palcoscenico più adatto di un Festival che fa del dialogo tra i paesi transfrontalieri del Mediterraneo la propria cifra stilistica.
Giuseppe Savà