A leggere le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali di CGIL , CISL E UIL nonché di parlamentari iblei a proposito della tratta ferroviaria SR-RG – Gela c’è solo da ridere , poiché non vale la pena piangere.
E’ sintomatico leggere che la Filt CGIL di Ragusa intende affrontare quella che è ormai una vera e grande emergenza infrastrutturale, annunciando perfino un convegno regionale sulle infrastrutture nella zona Sud della Sicilia finalizzato ad allargare il fronte della protesta nel tentativo di coinvolgere tutte le forze che siano disponibili a rivendicare un livello infrastrutturale adeguato per un territorio.
Ma la CGIL come fa a dimenticare che già nella prima Repubblica, di convegni se ne fecero a iosa? E che addirittura sui muri della città di Modica comparvero dei manifesti a lutto in cui era scritto: “Oggi ci celebrano i funerali della tratta ferroviaria SR-RG- Gela”. Credo correva l’anno 1983-84, ma non ne sono certo. A distanza di quasi meno di 30 anni ancora si fanno gli stessi discorsi e ragionamenti. Perché la classe politica e sindacale di questa provincia non ammette, lealmente, che su questa vicenda non è stata capace di incidere nel modo giusto per risolvere il problema? Perché continuare a fare convegni, che altro non diventano, come sempre, che “luoghi di proclami”, di “ordini del giorno”, di “annunci programmatici”, e poi, fatto il convegno non succede più nulla?
Oramai siamo stanchi! Qualcuno dice: e allora è meglio stare fermi, non fare nulla? Il problema è un altro! Bisognerebbe essere leali, e dire alla popolazione della provincia di Ragusa che la tratta ferroviaria potrà essere solo un ricordo, perché il rapporto tra la domanda( la richiesta dei ragusani di viaggiare in treno) e l’offerta( il potenziamento della tratta con ritmi di percorrenza e locomotive efficienti) è totalmente inesistente, alla luce del fatto che a 15 km da Modica c’è già l’Autostrada per Catania e che, dovrebbe estendersi fino a Scicli, e che fra qualche anno , speriamo, dovrebbe aversi il raddoppio della RG – CT. E allora: chi dovrebbe salire su questi treni della tratta SR- RG – Gela?
Supponendo che la tratta sia potenziata e ci sia un’offerta allettante, quanti sarebbero i cittadini della provincia di Ragusa disponibili a lasciare le loro macchine per prendere il treno? Io nutro qualche dubbio. E allora, anziché continuare a fare convegni, visto che il problema in quasi 30 anno è andato peggiorando, la cosa migliore sarebbe di dire: cittadini iblei il tentativo l’abbiamo fatto per salvare la tratta, ma non ne siamo stati capaci. E sicuramente anche per colpa vostra, perché non ci avete dato mai una mano forte e dura per incidere nelle sedi istituzionali competenti. Peccato! E allora si cerchi, almeno, di sfruttare la tratta come reperto archeologico reinventando e riprendendo l’idea del “treno barocco” come passeggiata turistica per apprezzare il paesaggio e le bellezze della terra iblea. Forse in questa direzione qualcosa potrebbe nascere!
“TRATTA FERROVIARIA SR-RG-GELA”: LE CHIACCHERE INUTILI DI POLITICI E SINDACATI. …………………………. La riflessione di Spectator
- Luglio 9, 2010
- 1:50 am
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