Distrutte le statue di Falcone e Borsellino. Erano state installate da poche ore a Palermo per commemorare l’anniversario della strage di via D’Amelio. Lo sdegno di politici e associazioni: “Un atto infame”

Due statue in gesso, raffiguranti Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che erano state installate ieri pomeriggio a Palermo, nella centrale via Libertà, alla vigilia dell’anniversario della strage di via D’Amelio, sono state danneggiate la notte scorsa.

A scoprirlo sono stati i carabinieri, che stanno indagando per identificare i responsabili del gesto. Sul posto è intervenuto il personale della Sezione investigazioni scientifiche per compiere i necessari rilievi tecnici.

Le statue, realizzate dallo scultore palermitano Tommaso Domina, erano state posizionate su una panchina del marciapiede, a pochi passi da Piazza Politeama, con la scritta “Giovanni e Paolo, due uomini liberi con le loro idee, nel sole, nell’allegria, nell’amicizia, fra la loro gente”.

Il gesto ha provocato sdegno unanime da parte di numerosi esponenti politici e associazioni. “Un atto infame che deve spingere la società civile e la politica a rilanciare l’impegno per la legalità”, ha detto Luigi de Magistris, eurodeputato Idv.

“Il Partito democratico sosterrà la sottoscrizione pubblica lanciata da Rita Borsellino per raccogliere i fondi necessari per la fusione in bronzo delle statue dei giudici Falcone e Borsellino, che sono state danneggiate dai vandali”, ha detto il segretario regionale del Partito Democratico siciliano Giuseppe Lupo.

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