APERTURE DOMENICALI E FESTIVE A RAGUSA. COSENTINI: “NESSUNA MODIFICA: APPORTATE SOLO INTEGRAZIONI COME DA DECRETO REGIONALE”

“Nessuna modifica al calendario delle aperture domenicali e festive. Bensì solo una integrazione per effetto del decreto emanato dall’assessorato regionale alla Cooperazione nel giugno scorso”. Così il vicesindaco del Comune di Ragusa, in qualità di assessore allo Sviluppo economico, Giovanni Cosentini, replica alle critiche piovutegli addosso, in queste ultime ore, da alcune associazioni di categoria del settore del commercio. “Mi piace evidenziare, senza creare ulteriori elementi di contrapposizione – aggiunge Cosentini – che la polemica sembra essere stata montata oltre misura rispetto all’argomento oggetto del contendere. Sembra ne sia stata fatta più una questione di principio piuttosto che una reale volontà di approfondire e scandagliare le politiche commerciali presenti sul nostro territorio comunale. Il netto orientamento di questa Amministrazione, sindaco Dipasquale in testa, e di esempi ne possiamo portare a iosa, è stato quello di avere un occhio di riguardo nei confronti della piccola e media impresa. Nessuno può affermare il contrario. E’ ovvio, a cominciare dal sottoscritto, che, lo preciso a scanso di equivoci, ha concordato questa linea d’azione con il sindaco, come ci stia a cuore il tessuto socio economico presente nella nostra città. E’ chiaro che le questioni di principio non possono essere portate avanti a discapito di altri, non affrontando la vera emergenza della politica commerciale. Che dobbiamo senz’altro puntare a risolvere, senza agitare alcun fantasma e fermo restando che l’apertura per due domeniche in questo periodo estivo ha già trovato l’accoglimento della gente oltre che delle associazioni dei consumatori. Ad ogni modo, manifestiamo, sin da ora, la nostra disponibilità per la costituzione di un tavolo permanente sulla crisi commerciale e per una eventuale rivisitazione del calendario, a partire da ottobre, non appena il decreto sul riconoscimento di Ragusa città d’arte avrà perso il suo vigore, con la presenza di tutti i soggetti a vario titolo interessati. Con questo organismo punteremo a trovare delle soluzioni, fermo restando che la linea politica di questa Amministrazione comunale non si è affatto modificata”.

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