Ragusa. Arrestato l’uomo che aveva minacciato di fare esplodere bombola davanti alla Prefettura

Il personale della Sezione Volanti di Ragusa, diretto da Paolo Arena, ha tratto in arresto Bruno Nativo, 49 anni, di origini chiaramontane ma abitante a Ragusa.
Oggi intorno alle 10, il Nativo parcheggiava la sua auto in Via Mario Rapisardi nelle immediate vicinanze del portone di ingresso della Prefettura. L’operatore di servizio di vigilanza, avvicinandosi all’auto notava che l’uomo si era barricato all’interno lasciando aperto solo di 3 cm circa il finestrino lato passeggero. L’agente di servizio aveva modo di vedere che nel pianale dell’auto, lato passeggero, vi era una bombola da cucina.
Il Nativo riferiva all’agente in servizio di vigilanza che avrebbe voluto subito tutte le Autorità per poter vantare dei pretesi diritti, in caso contrario avrebbe fatto esplodere la bombola e la sua auto alimentata dall’impianto a metano.
Viste le circostanze si tentava di tranquillizzare il Nativo e si richiedeva l’immediato intervento delle pattuglie della Sezione Volanti nonchè dei Vigili del fuoco le cui squadre, giunte prontamente sul posto, provvedevano a bloccare con i loro mezzi tutte le strade di accesso alla via Rapisardi.
Tutti gli operatori dei Vigili del Fuoco si posizionavano pronti ad intervenire nel caso in cui il Nativo avesse innescato la bombola mentre gli operatori della Squadra Volante, iniziavano una immediata opera di persuasione al fine di ricondurre il Nativo alla ragione.
Il Nativo noncurante degli ordini degli agenti li minacciava “aprendo e chiudendo” continuamente la valvola di erogazione del gas mentre, con l’altra mano, teneva un accendino davanti il rubinetto della bombola; in tal modo metteva a serio rischio la sua incolumità, quella del personale operante nonché quella collettività che si trovava nelle vicinanze.
Visto il grave pericolo che avrebbe potuto causare l’eventuale esplosione della bombola di gas e dell’auto a metano in una via, a quell’ora, gremita di gente, tutti gli operatori continuavano una forte opera di persuasione, fatta di alti e bassi, che si protraeva per una lunghissima mezz’ora. Solo dopo circa 30 minuti, nel corso dei quali il Nativo aprendo e chiudendo la bombola, minacciava di farla esplodere, si riusciva a ricondurre alla ragione il soggetto e mettere in sicurezza l’auto e la bombola.
Visti i fatti sopra esposti l’uomo veniva tratto in arresto per detenzione di materie esplodenti al fine di attentare alla pubblica incolumità nonché per resistenza a Pubblico Ufficiale.
A dire del Nativo i motivi della insolita protesta sarebbero da ricondurre a un riferito ingiusto licenziamento da parte del Ministero della Pubblica Istruzione

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