“L’iter politico e amministrativo che ero riuscito a far condividere oltre che al Comune di Comiso e alla Provincia di Ragusa, anche ai Comuni di Vittoria e Chiaramonte e alla Camera di commercio e all’Asi, tendente a creare le condizioni di sviluppo del territorio, avendo come volano l’aeroporto di Comiso, non è stato più seguito. A cominciare proprio dal sindaco Alfano. E per questo motivo lascio l’incarico di esperto che quest’ultimo mi aveva conferito”. Gino Calvo, coordinatore regionale del Partito repubblicano italiano, lo ha detto questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a palazzo della Provincia, a Ragusa. Calvo ha anche lanciato un appello “a tutti gli enti locali del territorio affinchè formino un fronte comune rispetto alla necessità di inoltrare sollecitazioni al Governo nazionale per risolvere questa vicenda dell’aeroporto che ha ormai assunto contorni paradossali. Le dichiarazioni di queste ultime ore fatte da esponenti politici locali, che precipitano in pratica lo scalo di Comiso ad aeroporto di secondo livello, sono molto preoccupanti. Il deputato nazionale Nino Minardo, ad esempio, che aveva formulato una richiesta formale per dichiarare l’aeroporto di Comiso di interesse nazionale, ora non ne parla più. Parla soltanto di sedime e di aeroporto di secondo livello. Questo non può che significare che il Governo nazionale non vuole andare oltre. Forse perché non si tratta dell’aeroporto di Bergamo? In questo caso l’on. Bossi avrebbe già ottenuto tutto, facendolo addirittura diventare di interesse internazionale. Ecco perché dobbiamo mobilitare l’intera provincia di Ragusa e, perché no, anche il resto del Sud est siciliano oltre a tutti i parlamentari dell’isola”.
Poi, Calvo ha messo in chiaro il lavoro svolto come esperto del sindaco. “Avevo predisposto diversi progetti – ha detto – Tra questi quello delle tratte sociali, da attivare attraverso un percorso legislativo in seno alla Regione Sicilia, che permetterebbero un abbattimento dei costi aerei del 40% per i passeggeri che partono o arrivano a Comiso. Se ad esempio un lentinese al posto di pagare 100 euro per andare a Roma partendo da Catania, ne paga 60 per volare da e verso Comiso, si creerebbe un circolo virtuoso per il Magliocco. Questo percorso non viene attuato per i forti interessi che vorrebbero relegare Comiso ad aeroporto satellite di Catania, negando le principali tratte nazionali e trasformando Comiso ad aeroporto charter e low cost. Non è neppure partito un iter di promozione del territorio tramite il Magliocco, che pure avevo proposto e che nessuno ha inteso seguire. Questo non mi può esimere, come cittadino ibleo e come coordinatore regionale del Pri, dal lanciare un messaggio chiaro: occorre che tutte le forze politiche si mettano insieme, superando le ataviche divisioni tra destra e sinistra, per dare un futuro all’aeroporto e instradare la provincia di Ragusa verso lo sviluppo economico, turistico e culturale che merita. Per far questo occorre che tutti insieme si spinga affinché il Governo dichiari il Magliocco “aeroporto di interesse nazionale””.
Ma perché tutto questo ritardo? “Il ritardo – ha spiegato Calvo – non è certo dovuto al sedime, che comunque potrà creare benefici per il Comune di Comiso, o a cose simili. Ci sono altre questioni. La Sac ha acquistato un aeroporto “privato” eliminando legittimamente la concorrenza che Catania avrebbe avuto se, a vincere la gara per l’individuazione del partner privato, fosse stata la Sea di Milano. La Sac sapeva che l’investimento era anti-economico stante l’essere privato dell’aeroporto, quindi con tutti i costi a carico, costi dai quali sono esentati tutti gli altri scali di interesse nazionale. Occorre ricordare che dentro la Sac c’è anche la Camera di Commercio di Ragusa. Invece di battersi per il nostro territorio, l’ente camerale continua ad essere cuscino morbido di determinate scelte. Non dimentichiamo che ci sono privati che hanno investito fior di quattrini e che hanno, naturalmente, tutto l’interesse a far sì che lo scalo possa far registrare il primo volo il prima possibile. Tutto, però, sembra essere finito nel vortice delle incertezze”.
Calvo ha aggiunto, tra l’altro, che “nell’ottobre del 2008 è stato siglato tra il ministro Brambilla e la Regione siciliana un protocollo per la conduzione a “sistema” del turismo siciliano al quale ho contribuito che pone sotto attenzione sia l’aeroporto di Comiso che il porto turistico di Marina di Ragusa puntando al potenziamento dell’accessibilità infrastrutturale del nostro territorio e ad alla creazione di nuove e più funzionali strutture ricettive. Sulla base di queste premesse, ho indicato al sindaco Alfano un percorso che permettesse di attivare sia i finanziamenti comunitari per le tratte sociali come ha fatto la Regione Puglia (non insulare e a 350 chilometri da Roma) con un provvedimento del Governo regionale e con l’inserimento del nostro territorio nel piano “Sud turismo” del ministero dello Sviluppo economico. Infatti alla Bit di Milano del febbraio scorso, avevo fatto conoscere al sindaco Alfano i dirigenti del ministero del Turismo oltre che il direttore generale di “Italia turismo” proprio per avviare il suddetto percorso. Avevamo anche trovato un accordo tra le varie città iblee interessate, la Soaco e il Consorzio Asi per la scelta, attraverso bando pubblico, di un advisor, finanziato per la metà dalla Soaco stessa, che mettesse in moto l’aeroporto. Era un percorso importante che avevo io stesso proposto e propugnato mettendo d’accordo i sindaci di Comiso, Chiaramonte e Vittoria, nonché il presidente della Provincia Antoci e la Soaco allo scopo di contribuire economicamente per l’individuazione di questo advisor. Tale nuovo soggetto avrebbe elaborato un programma di sviluppo del polo aeroportuale e dell’area territoriale ad esso collegata”.
AEROPORTO DI COMISO. IL COORDINATORE REGIONALE DEL PRI GINO CALVO SI DIMETTE DA ESPERTO DEL SINDACO ALFANO
- Agosto 9, 2010
- 2:44 pm
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