L’Ospedale Maggiore di Modica ha la percentuale più bassa del Meridione per i parti cesarei.

L’Ospedale Maggiore di Modica ha la percentuale più bassa del Meridione per i parti cesarei. I dati arrivano dall’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia che è diretta dal dottor Luca Bonfiglio e che diventa un vanto per la struttura di Via Aldo Moro. In Italia il dato medio nel 2004 arrivava al 35,9 per cento con la Sicilia che, nel Centro-Sud sfiorava il 53,9 per cento, quando il Ministero della Salute ha fissato al 20 per cento il valore di riferimento. Nello stesso anno, all’Ospedale Maggiore l’incidenza è stata del 31 per cento. Negli ultimi sei anni i riferimenti sono variati riguardo ai parti cesarei tra il 28 ed il 31 per cento. Secondo i dati forniti dalla divisione nel 2006 su 1041 parti solo per il 28,9 per cento si è ricorsi al cesareo, ad un’applicazione di forcipe al piano perineale ed a tre applicazioni di ventosa. Un altro dato di grande rilevanza che riguarda il “Maggiore” è che nel 2006 la percentuale della mortalità neonatale è stata zero. “Lo scorso anno – precisa il dottor Bonfiglio – la reale incidenza di parti cesarei sulla popolazione gravida non cesarizzata è stata del 15,9 per cento, tenendo conto che nel totale dei cesarei, il 13 per cento è riguarda reinterventi su pregressi tagli cesarei”. Si tratta, dunque, di risultati tra i migliori del centro-sud d’Italia, ottenuti con un organico di reparto, dunque di Dirigenti Medici, limitato dal momento in servizio figurano sei unità, considerando che non esiste una guardia medica ostetrica notturna e con un “rapporto numerico di parti per unità medica tra i più alti della Sicilia”. “Nella divisione che dirigo – aggiunge il dottor Bonfiglio – si cerca di evitare quanto più possibile il ricorso al cesareo. Vengono, infatti, valutate caso per caso, collegialmente dal responsabile di struttura e dai dirigenti medici e qualora si decida un parto naturale, una serie di passaggi fisiopatologici gravidici e per questo le gestanti sono destinati in una corsia preferenziale che prevede quello che noi chiamiamo “parto di prova”, con un certosino monitoraggio che ci permette di monitorare costantemente le condizioni materne e fetali in modo che, in qualsiasi momento possiamo sempre ricorrere al cesareo con assoluta tranquillità”.

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