ON. DIGIACOMO: “NOI PRODUCIAMO RICCHEZZA NON AEROPORTI A USO E CONSUMO DI MINISTRI E DEPUTATI NEI FINE SETTIMANA”

“Non credo che la giornata di ieri sia stata una brutta giornata per l’aeroporto di Comiso”. E’ moderato l’on. Pippo Digiacomo, sulla vicenda dell’aeroporto di Comiso e dopo la fumata nera di ieri a Roma. “Quantomeno – dice – si sono definite le posizioni. Lo Stato ha confermato l’assoluto disinteresse per il sedime sul quale insiste l’impianto, la Regione Siciliana conferma l’interesse strategico nazionale dell’aeroporto di Comiso. Cosa del resto ribadita anche da Assindustria e dal suo presidente Taverniti che, per esempio, partners e investitori li ha trovati in giro per l’Europa e per i Paesi Arabi, purtroppo non a Roccalumera.
Ma, dice Lombardo, tutto questo deve essere formalizzato – aggiunge il parlamentare del Pd – perché da qualche secolo, in Sicilia, alle buone intenzioni non seguono i fatti, e cita a questo proposito l’annosa questione delle accise sui prodotti petroliferi. Ora, se la Regione indica come altamente strategico l’aeroporto è ovvio che s’impegna, negli anni, a sostenerlo, aiutarlo, collegarlo, promuoverlo, inserirlo nei programmi d’investimento e di potenziamento. Insomma la posizione del presidente Lombardo implica un’attenzione speciale e per il nostro territorio e per la nostra provincia. Noi abbiamo pensato al resto: a costruire l’impianto, trovare i gestori, vincolare centinaia di ettari di terreno su tre comuni per poterlo negli anni ulteriormente sviluppare. A questo punto credo che lo Stato debba fare fino in fondo la sua parte, garantendo senza limiti temporali i servizi che garantisce anche ad aeroporti che sono serviti e servono a portare ministri e deputati a casa nei fine settimana, regolarmente in passivo clamoroso che la pubblica amministrazione deve poi in qualche modo ripianare. Comiso, invece, non è costato nulla a nessuno, anzi ha sempre pagato tutti, compreso l’ENAC, e ha una società con un sacco di soldi in banca per farlo partire e anche bene (ma non certamente per buttarli nell’incertezza, quei soldi).
Avuta questa formale rassicurazione non credo che la Regione Siciliana abbia alcun problema a firmare tutto ciò che c’è da firmare. Personalmente – conclude Digiacomo – sono fiducioso che lo Stato non può tradire in questo modo l’impegno preso nove anni fa, deve dare certezze a lungo termine e deve mettere tutti in condizioni di potere lavorare e investire senza preoccupazioni di scadenza di termini: i gestori neanche un bar potranno concedere senza garanzie a lungo termine, altro che depositi carburante, mezzi di rampa, e cose che ognuna di esse costa centinaia di migliaia di euro. Tra l’altro, conoscendo l’intelligenza e la laboriosità del mio popolo, produrremo attorno all’aeroporto tanto lavoro e tanta ricchezza che tra il dare e l’avere lo Stato ci guadagnerà”.

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