ON. DI GIACOMO: MERCOLEDI’ LE COSE SI METTERANNO PER L’AEROPORTO DI COMISO

Mercoledì il presidente della regione Lombardo incontra il presidente del consiglio dei ministri Berlusconi, il quale nell’ottobre del 2004 delegò Vito Riggio a rappresentarlo in occasione della posa della prima pietra dell’aeroporto civile di secondo livello di Comiso, così definito da ENAC innumerevoli volte compresa la lettera d’approvazione del progetto definitivo del 31 gennaio 2003 a firma del capo area infrastrutture aeroportuali ing. Francesco Della Porta.

I punti della discussione tra Lombardo e Berlusconi saranno: Tirrenia, Autostrade, Libia e Aeroporto Comiso, che la Sicilia vuole di valenza nazionale com’era nei patti, nelle carte e nelle gare, cosa della quale tutti si ricordano e chi fa finta di non ricordarselo gioca sporco ed è in malafede. Sono sicuro, dichiara l’onorevole Pippo Di Giacomo, che l’esito dell’incontro, almeno per quanto riguarda Comiso, sarà positivo e che lo Stato non si tirerà indietro rispetto a un impegno preso 11 anni fa, quando al miracolo aeroporto non credeva nessuno, mentre oggi è lì, completo, con una società pronta a farlo funzionare.

Mi pare che, continua Di Giacomo, da dove eravamo partiti un mese fa (silenzio, incertezza, protocolli fasulli artatamente redatti per fregare il territorio), di strada ne abbiamo fatta! Anche perché, dopo questo chiarimento, alibi per ulteriori ritardi non ne avrà nessuno: vorremo sapere con certezza quando e come si parte.
A proposito di “aeroporti” e “aeroportini”: grazie al cielo, oggi, a rendere importante un aeroporto non sono né i burosauri del borbonico sistema amministrativo nazionale né i soloni del politicume locale né gli opportunisti buoni per tutte le stagioni, ma sono i vettori, le compagnie aeree low cost, gli imprenditori coraggiosi , le bellezze dei territori e noi utilizzatori finali che, se i prezzi sono buoni e l’impianto è gestito bene, riempiamo le sale d’attese a centinaia di migliaia e milioni alla faccia di quest’insopportabili barbagianni che sanno solo mettere i bastoni fra le ruote e ostacolare la Sicilia pulita che lavora e vuole crescere.

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