Mesi di liti furibonde, di dichiarazioni al vetriolo, di richieste di dimissioni, di annunci di querele, di deferimenti al collegio dei probiviri, di tentativi di riappacificazione che rivelano quanto poco conti la coerenza in politica, di campagne mediatiche che evidenziano, se ce ne fosse stato bisogno, quanto poco pudore e quanto servilismo esista tra gli operatori dell’informazione,settimane di annunci a raffica come se dovesse accadere qualcosa che avrebbe cambiato la storia politica del nostro Paese e invece, arriviamo al giorno che a Mirabello si svelasse finalmente l’arcano, per scoprire che in realtà proprio nulla doveva succedere, ma che si è trattato solo d’una lunga operazione mediatica per celebrare la futura, imminente nascita dell’ennesimo partito,quello targato “Futuro e libertà”.
Il discorso tenuto domenica 5, dall’onorevole Fini, è stato di grande spessore politico, 80 minuti ininterrotti , nei quali oltre alla sua già nota capacità oratoria, si è evidenziato un grande coraggio politico con il quale ha demolito l’azione del governo, costellata a suo dire, da tante deficienze rispetto al programma elettorale iniziale e caratterizzata da un capo del governo che confonde la libertà di governare con quella di comandare.
Di fronte ad un’analisi così spietata, come può un uomo così competente della politica, con le idee così chiare e per molti versi condivisibili, sempre che non rimangano sul piano teorico,come la politica ci ha abituati, decidere di rimanere a spalleggiare lo stesso esecutivo, del quale praticamente non condivide nulla?
Vive già da circa un anno e mezzo da separato in casa con Berlusconi, non rendendosi forse conto che le loro quotidiane diatribe, l’unico effetto che producono è quello di ritardare il varo di quelle riforme di cui il Paese ha urgente bisogno, penalizzando di fatto la popolazione che spera o in una soluzione delle loro beghe o in una rottura definitiva che ponga fine a questo loro giochino di opportunismo.
Ma quale bisogno aveva la terza carica dello Stato di mobilitare l’attenzione del Paese, se ha sempre saputo che nulla d’interessante e di nuovo, oltre ciò che tutti avevamo capito, aveva da comunicare all’Italia?
Se le conclusioni, ovviamente già decise, erano quelle di rimanere all’interno della maggioranza ch’egli stesso dichiara non esistere più, adducendo l’argomento che non si può tradire la volontà popolare, ma tradendola di fatto, come mai, piuttosto che provocare tanto marasma, non si è prodigato per ricucire tutte le smagliature all’interno d’una coalizione, che malgrado a chiare lettere lo voglia o silente o fuori da essa, egli continui a starci dentro? Autolesionismo, paura di fare salti nel buio?
Quale che sia la vera ragione, una cosa emerge evidente, ovvero che i politici, anche quelli diffusamente ritenuti seri, coraggiosi e coerenti, non hanno davvero nulla da insegnarci, anzi si scoprono sempre più piccini, proprio perchè i valori che si pensava potessero trasmetterci, in realtà non li conoscono nemmeno, ed il loro vero, unico interesse è stato e rimane quello di pensare in primis a sistemare le proprie cose, per tutto il resto, al di là delle loro belle parole, c’è sempre tempo. In pratica, un’altra furbata abilmente argomentata, dalla quale emerge un teorico coraggio da leone ed un pratico ardire da coniglio.
I POLITICI PROMETTONO “PARTI” DA PRIMATO PER DARE ALLA LUCE TOPOLINI ! La riflessione di Giombattista Ballarò
- Settembre 7, 2010
- 1:56 am
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