Approvato a maggioranza dal Consiglio Comunale di Modica, un solo astenuto il consigliere Nino Cerruto di “Nuova Prospettiva” un ordine del giorno sul piano paesaggistico nel quale il consiglio comunale esprime le sue valutazioni e impegna il sindaco e l’amministrazione a porre in essere una serie di azioni al fine di revisionare lo strumento di programmazione territoriale avendo a riferimento le esigenze e le vocazioni del territorio modicano.
Ventitré i presenti il consiglio comunale si apre con una breve prolusione del Presidente del Consiglio Comunale, Paolo Garofalo, sul Piano Paesistico ( punto aggiunto all’o.d.g) che è stato varato dalla Regione Siciliana e sul quale è mancato un minimo di concertazione con gli enti locali e l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao, pur rimanendo fermo nella posizione di non revocare il Piano si è dichiarato disponibile a rivisitarlo. Critica del Presidente per il mancato invito alla riunione con l’assessore regionale dei colleghi presidenti degli altri comuni della provincia. Il caso è stato definito come un incidente diplomatico.
Apre il dibattito sul punto il capogruppo dei popolari Salvatore Cannata che giudica avventata la decisione della Regione Siciliana di adottare il piano in un periodo estivo e quindi di distrazione. Un colpo di mano della Regione Siciliana. E’ stato disatteso l’accordo del 30 giugno assunto a Palermo secondo il quale gli enti dovevano esprimersi sulla proposta attraverso la soprintendenza di Ragusa. Questo non è avvenuto e da qui la protesta generalizzata. Il piano intacca negativamente l’economia del territorio soprattutto quello di Modica che è penalizzato nello sviluppo sostenibile ingessando ogni ipotesi di crescita. L’ideale sarebbe l’azzeramento del piano e invita il Sindaco a proporre ricorso all’adozione del piano paesistico dando mandato ad un legale entro i termini di legge. Bisogna fare presto ad intervenire perché dopo i sessanta giorni scattano i vincoli. Propone la votazione di un ordine del giorno del consiglio.
Il Sindaco Antonello Buscema, sollecitato dal capogruppo dell’Mpa Carmelo Scarso, riferisce di avere avuto un incontro con la soprintendenza e poi a Palermo con l’assessore ai Beni Culturali. Ci sono stati enti che hanno tenuto un linea di scontro con la soprintenda. Questa interlocuzione avuta ha permesso di illustrare la nostra proposta ed è stato detto che ci si riservava una decisione,entro settembre, che doveva essere discussa e adottata in consiglio. L’ interlocuzione dunque è stata interrotta dalla decisione della Regione di adottare il Piano Paesistico.
Il capogruppo dell’Udc Paolo Nigro rileva che l’ordine del giorno proposto da mandato al’amministrazione di attivarsi per concretizzare le decisioni del civico consesso al quale spettano l’esclusività degli indirizzi di ordine urbanistico. La Regione Siciliana ha operato, approvando il piano, una grave violazione di legge in quanto le assemblee cittadine hanno competenza su strumenti urbanistici come questo e lo ha in modo esclusivo. Quindi significa che prima che il piano paesaggistico fosse approvato tutti i civici consessi dovevano adottare le indicazioni sulla proposta di piano inerente il territorio di pertinenza. Verificare, quindi, la possibilità di carattere giuridico per avanzare ricorso al Tar per la sospensione di questo provvedimento. Il comune di Modica risulta, nel decreto, tra quelli enti consultati e che hanno operato i propri rilievi per la proposta di piano. Le risposte ai rilievi,alcune accolte,altre no, sono stati dati dalla già sopraintendente di Ragusa, Vera Greco. Risulta che il Comune di Modica si è espresso. Rileva che l’osservatorio sul Paesaggio, ha adottato, in due sedute di poca durata tre ore, il parere sul piano paesaggistico del Comune di Modica raddoppiandone i vincoli. Pone il sospetto che il confronto sui dati non sia avvenuti su quelli reali. La soprintendenza senza alcuna logica ha stracambiato nel maggio del 2010, rispetto a quella del 2008, il piano paesistico aumentandone i vincoli; in sostanza la soprintendenza ha calato il perimetro del Parco degli Iblei in questo nuovo strumento di programmazione urbanistica determinando trattamenti diseguali tra i comuni. Tutta la periferia a ridosso del centro urbano ci sono zone in cui non si può edificare e in altre sì. Chi ha fatto questo piano ha dimostrato di non conoscere il territorio. Lo sviluppo è stato deciso da altri. Sarebbe auspicabile che il Presidente della Regione Siciliana possa far valere la sua autorevolezza e quindi consentire di passare la palla ai territori. Fa notare al Sindaco il ritardo con cui il punto arriva in consiglio rispetto ad una nota dell’assessore all’urbanistica Scifo, datata gennaio 2010, con la quale invitava l’amministrazione a portare l’ipotesi del piano in consiglio e dotarlo, sin d’allora, i rilievi e le proposte che potevano costituire corredo della consultazione. Se le proposte del consiglio non dovessero essere accolte sarebbe necessario l’elevazione della protesta.
Il consigliere Michele Colombo di Modica in primo piano propone la revoca del Piano Paesaggistico in quanto sta determinando danni economici alle imprese agricole visto che vincola il territorio.
Bisogna che gli enti intervengono per evitare tutto questo e tutelare gli agricoltori che sono soggetti economici fondamentali per la nostra economia.
Il consigliere del Pd Carmelo Cerruto stigmatizza il fatto che l’ordine del giorno predisposto dall’opposizione non è sta reso noto al consiglio in tempo utile dimostrando come il documento dimostri di essere di parte. Il Pd ha discusso la questione ed è pronto a dare il suo contributo. Il piano paesaggistico non pone le condizioni dello sviluppo sostenibile contraddicendo quelle stesse cose che esprime. Il piano prevalica la tutela ambientale sugli aspetti economici e sociali. Chi ha curato la stesura di questo piano ritiene che il territorio si è fermato ad una visione sbagliata del territorio.
Il consigliere dell’Mpa Gianni Occhipinti fa riferimento ad un articolato europeo del 2000 da cui discendono tutte le leggi di tutela del territorio che deve sostenersi sull’equilibrio degli aspetti ambientali, quelli economici e sociali e le culture locali. Quest’ultima rappresenta un valore fondante della costituzione europea del paesaggio. Ritiene che questi riferimenti siano stati del tutto disattesi dal Piano Paesistico. Ambiente,economia e società sono i riferimenti certi. Le uniche cave che ci sono nel territorio della città non sono state inserite nel piano paesistico.
Stranizza come il piano non intacca i territori di Vittoria, Comiso e la piana di Gela e quindi privo di vincoli nel mentre si impongono in quei territori ove insistono le aziende agricole.
Nel territorio modicano sono stati imposti vincoli in zona densamente popolate.
Il capogruppo dell’Mpa Carmelo Scarso giudica il livello del dibattito alto; la Città sta prendendo coscienza delle cose che stanno avvenendo. Non condivide il metodo seguito sinora per adottare il piano. L’Assessore Armao non ha tenuto conto delle valutazioni politiche che sono state fatte avendo a riferimento solo quello tecnico. L’ambiente deve adattarsi all’esigenze dell’uomo e non il contrario. Si chiede una riconversione di carattere economico del territorio; un’inversione di tendenza incredibile per poter metabolizzare nuovi indirizzi da parte della collettività; nessuna misura di sostegno economico viene concessa per riparare questo periodo di transizione. I parchi hanno creato altrove motivi di sottosviluppo perché non è stata possibile la riconversione economica. Riduttivo questo piano che non consente neanche di poter sfruttare l’energia solare.
Il mondo dell’economia e del lavoro devono scendere in campo.
Il capogruppo della SEL Vito D’Antona rileva che la programmazione del territorio serve a dare disciplina e fare ordine. Questo è uno dei cardini della convivenza civile e le regole, dunque, sono fondamentali. Non dice no al piano in quanto norme che consentono a ciascuna comunità di organizzarsi. Quello che non sta bene che un piano di questa portata venga discusso in poche ore e approvato sotto la canicola. La Provincia regionale di Ragusa non è mai intervenuta su questa discussione in sede concertativa o altri comuni assenti. Dei piani degli altre provincie non si parla. Adottati sono quelli di Ragusa e Messina. Non si garantisce così una omogeneità dei territori isolani. Una disparità di trattamento inspiegabile. Quello che è mancata è la concertazione vera.
Le associazioni di categoria hanno giustamente protestato atteso che costituiscono un consistente tessuto sociale ed economico. Ritiene utile sospendere il piano e ricomporre la concertazione.
Propone comunque un approfondimento sulla materia nelle commissioni in questi novanta giorni che ci separano dalla proposizioni delle osservazioni. Un piano a tutela del paesaggio ma condiviso dalla categorie e dalle istituzioni.
Il consigliere del Pdl Michele D’Urso approva l’idea di un ricorso giurisdizionale al Piano Paesistico;
accolto l’invito ai parlamentari ad intervenire; nella concertazione futura con l’assessore Armao il consiglio comunale deve presentare un documento in cui Comune e categorie facciano un elenco dei punti di debolezza del piano. Il tutto da concretizzare la proposta con l’attivazione di un tavolo tecnico misto di studio che rediga il documento che poi sarà adottato dal consiglio e attraverso il sindaco portato all’attenzione dell’Assessore Armao. Con questo intendimento approva l’ordine del giorno.
Il consigliere del Pd Giorgio Zaccaria giudica che il piano non solo è imposto ma condizionerà le scelte future e in questo senso chiede al dirigente le compatibilità con la variante del PRG. Il dirigente informa che la variante entro due anni dalla sua approvazione deve adeguarsi al piano paesaggistico.
Il Sindaco Buscema rileva che qualcuno ha lavorato male perché la discussione non è stata polarizzata nel merito del piano ma bensì sul fatto di essere favorevoli e contrario. Quest’ultimo approccio non aiuta a superare il problema. La Regione approvando di fretta il piano paesistico ha prestato il fianco a chi continua a sostenere che il piano sia calato dall’alto. Si dichiara disponibile al ricorso ma punta tutta sulla capacità di interloquire con l’Assessorato e con la soprintendenza facendo proposte di merito. Se ciò non dovesse essere un confronto possibile allora si dimostra che il piano si vuole calare dall’alto. Modica poi non può essere penalizzata atteso che il comparto agricolo è fortemente attivo nel territorio e non può essere mortificato. Allora bisogna redigere un documento che esprima le esigenza del territorio. L’Ordine del giorno illustrato viene emendato con un terzo punto.
Ai voti viene approvato all’unanimità.Il documento nella sua interessa viene approvato a maggioranza con venti voti e un astenuto.
Il consiglio viene aggiornato a giovedì 30 settembre p.v. alle ore 16.00.
Modica: Consiglio Comunale di Modica. Documento sul Piano Paesistico. Approvato un ordine del giorno
- Settembre 17, 2010
- 10:32 am
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