Modica: Le aperture domenicali dei negozi al centro dell’attenzione

Il Polo Commerciale di Modica assiste ancora una volta, incredulo e sconcertato, all’ennesimo sopruso perpetrato ai danni dei propri operatori commerciali, dei propri dipendenti e di questo territorio, da parte di chi continua a dimostrare di essere abituato a farsi beffa degli accordi pattuiti. La richiesta di un’apertura domenicale straordinaria avanzata da un centro commerciale di Ragusa, con il discutibile pretesto di voler festeggiare con i propri clienti il suo primo compleanno, ha trovato ancora una volta la connivenza del Sindaco Nello Di Pasquale. Con la deroga concessa dal primo cittadino ragusano in barba a tutti gli accordi intercomunali, domenica 21 ottobre i centri commerciali ragusani apriranno con una settimana d’anticipo rispetto alle aperture domenicali previste: ciò costituisce un danno che arriva a colpire direttamente il Polo Commerciale modicano per la seconda volta nel giro di pochi mesi. Già il 2 giugno infatti Di Pasquale aveva deciso si concedere la deroga per l’apertura, senza preoccuparsi di avviare una preventiva interlocuzione con i soggetti coinvolti dall’accordo che lui stesso aveva siglato e che pertanto sarebbe tenuto a rispettare. In questo caso il danno e la beffa raddoppiano: con l’apertura di giorno 21, decisa unilateralmente dal Comune di Ragusa, si anticipa di una settimana la prima apertura invernale, con tutto ciò che ne consegue in termini di perdite economiche per gli operatori modicani. Ma a fronte di chi ha ormai dimostrato di non essere né abituato né capace di rispettare gli accordi presi, ciò che ci offende di più e l’atteggiamento di tutti i soggetti del territorio che fino ad un anno fa attaccavano il nostro Polo sullo stesso terreno e che oggi tacciono di fronte a ciò che accade a Ragusa. Siamo rimasti da soli a difendere i posti di lavoro delle aziende modicane! Dov’è la Chiesa? Ma soprattutto: dove sono i sindacati? Dove sono quegli stessi sindacati che fino ad un anno fa organizzavano a Modica un incontro per affibbiare ingiustamente al Polo Commerciale il marchio di covo del lavoro nero in provincia? Chi, in questo caso, dovrebbe farsi garante di far rispettare gli accordi a tutela del territorio, degli operatori commerciali coinvolti, degli stessi dipendenti dei centri commerciali ragusani ai quali non viene nemmeno garantita un’adeguata stabilizzazione contrattuale, se i sindacati stessi si fanno conniventi dell’arbitrarietà e dell’illegalità? A questo si aggiungano i gratuiti attacchi che nei mesi scorsi ha rivolto nei nostri confronti anche qualche consigliere comunale da Palazzo San Domenico, le dure prese di posizione del Comitato per la tutela dei Dipendenti che adesso non può non appoggiare la nostra battaglia. Di fronte a queste continue penalizzazioni e di fronte al parallelo assoluto immobilismo della politica, non possiamo non mettere in campo tutte le armi per difenderci da chi pratica la concorrenza sleale e da chi la avalla. Abbiamo provato a proporre gli accordi e una volta siglati questi accordi ci siamo impegnati per farli applicare, persino di fronte al loro mancato rispetto ci siamo ancora una volta dimostrati convinti di potere nonostante tutto fare sistema e per questo disponibili a dialogo. Ma adesso, dopo aver perso due domeniche in tre mesi, di fronte al reiterato mancato rispetto degli accordi, il tempo della pazienza è finito. Se necessario, saremo i primi a chiedere le liberalizzazioni nel settore. Se i nostri interlocutori non hanno maturità e affidabilità sufficienti, siamo pronti a proporre la deresponsabilizzazione dei Sindaci e ad attenerci esclusivamente alle regole imposte dal mercato. Ci hanno costretti a non avere altra scelta. noi di certo non verremo meno all’impegno di tutelare i nostri operatori commerciali, i nostri dipendenti e tutto questo territorio. Fino a prova contraria siamo rimasti completamente da soli a difendere i posti di lavoro del nostro territorio.

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