Una cittadina rumena di 38 anni, è stata segnalata all’autorità giudiziaria per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazione sulla propria identità personale. La vicenda ha inizio il 27 settembre scorso allorché una signora vittoriese ha presentato un esposto con cui chiedeva un intervento in quanto la cittadina rumena, badante della madre ultranovantenne ricoverata in ospedale, era stata licenziata perché aveva rifiutato di accudirla in ospedale. La cittadina rumena, nonostante il licenziamento, avvenuto già da qualche giorno, a dire dell’esponente con modi arroganti aveva preteso di permanere, da sola, nell’abitazione dell’anziana donna pur non avendone più alcun titolo. Gli operatori, recatisi presso l’abitazione cercavano di convincere la straniera ad uscire di casa in quanto, altrimenti, si sarebbe potuto configurare il reato di violazione di domicilio, ma per tutta risposta questa andava in escandescenza e rifiutava di farsi identificare. A quel punto, gli Agenti la invitavano in Commissariato al fine di una compiuta identificazione, ma la cittadina rumena si opponeva anche fisicamente finché veniva fatta salire sull’auto di servizio ed accompagnata in Ufficio. Una volta sottoposta ai rilievi di rito, la rumena è stata rilasciata non prima di aver accertato che l’abitazione fosse rientrata nel pieno possesso della figlia dell’ultranovantenne.
Una donna di Messina di 37 anni è stata segnalata all’autorità giudiziaria per ingiuria e diffamazione a seguito di querela presentata da una cittadina bulgara residente a Vittoria. I fatti derivano da una vicenda per la quale la donna messinese era stata già querelata dalla sua ex compagna. Quest’ultima, infatti, chiusa la relazione con la trentasettenne, era stata vittima di continui insulti a mezzo del telefono. Di recente, anche la cittadina bulgara, attuale compagna della donna, è stata bersagliata da telefonate e messaggi ingiuriosi e diffamatori da parte della signora di Messina.