Scicli. Concessi i domiciliari al giovane che aveva “sfasciato” l’ufficio dei carabinieri

Ha ammesso le proprie responsabilità, ha chiesto scusa per i suoi atteggiamenti violenti. Tutto questo gli è valsa come attenuante per lasciare il carcere e tornare a casa. Solo che non potrà uscire. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Modica, Patricia Di Marco, ha concesso solo gli arresti domiciliari a Girolamo C., il ventitreennesciclitano arrestato lo scorso 5 ottobre dopo avere sfogato la sua ira contro gli arredi dell’ufficio sede della Tenenza dei carabinieri di Via Ignazio Emmolo, durante l’interrogatorio. Il giovane, assistito dall’avv. Pino Pitrolo, è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia, quindi, dopo la convalida, è stato mandato a casa. Un provvedimento ritenuto pesante dal difensore di fiducia che ha già presentato istanza al Tribunale del Riesame di Catania. Lo sciclitano, durante l’interrogatorio, forse innervositosi, era andato in escandescenza. Così aveva preso a calci gli arredi della stanza. Vani i tentativi da parte dei militari dell’Arma per bloccarlo. Invitato a calmarsi, l’interessato aveva cominciato a minacciare, a spintonare ed a malmenare il militare presente. Nel giro di pochi attimi l’ufficio della Tenenza era quasi devastato. Erano accorsi atri militari che hanno potuto immobilizzare il giovane sciclitano. L’accusa è minacce a pubblico ufficiale, violenza e lesioni personali. Il carabiniere coinvolto nell’episodio aveva dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso dove era stato refertato con prognosi di sette giorni.

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