Consiglio comunale di Scicli. Piano paesistico, quattro ore di dibattito. Una seduta molto partecipata e viva

Quattro ore di dibattito.
Sono quelle registratesi sabato pomeriggio bel corso del consiglio aperto sul Piano Paesistico.
Il primo intervento è stato di Luigi Cicero, ex assessore della Federazione della Sinistra di Scicli. “Oggi con questa legge della Regione e della ragione, si mette finalmente fine allo scempio del territorio in nome di uno sviluppo, scusate Signori ma quale sviluppo? Non possiamo continuare ancora imperterriti a costruire, a cementificare ogni spazio verde così come hanno fatto negli ultimi anni nella vicina Modica”.
L’arch. Pasquale Carpino: “Concordo con le linee del Piano. Chiedo quale sia stata la posizione dell’amministrazione durante la fase preliminare e che senso abbia essere a favore del parco degli Iblei e contro il Piano”.
Claudio Conti, Legambiente: “Molti ragionano sulle vecchie copie del Piano, quasi nessuno conosce la nuova, e ultima, stesura. E’ falso che in campagna non si possano più costruire capannoni. Non è vero che il Piano burocratizza le concessioni edilizie. Anzi, in alcuni casi, non c’è più bisogno del parere di Sovrintendenza e Comune per intervenire”.
Il consigliere provinciale Ignazio Abbate: “Non si potranno realizzare le serre nella parte alta di Scicli (Guadagna, Cozzo Chiesa, San Giovanni Lo Pirato). Non esiste uno studio economico legato al Piano. I vincoli sono triplicati a discapito di un territorio, quello ibleo, che vanta una partita iva ogni 9 abitanti”.
Sandro Gambuzza, Confagricoltura: “Non è chiaro cosa il Piano consente di fare, ci sono troppi margini alla discrezionalità amministrativa. Si impone di disporre le serre secondo l’asse viario, quando invece le serre devono essere disposte in ragione del sole e del vento. Chiederemo all’ex Sovrintendente Greco e agli ambientalisti di condividere le nostre osservazioni”.
Il consigliere provinciale Bartolo Ficili: “E’ una scelta calata dall’alto, non c’è allegato un piano di convenienza economica. A San Giovanni Lo Pirato e a Bruffalori non si potranno fare serre. Stranamente, non viene tutelata Truncafila, candidata a diventare discarica, e Cuturi. La cartografia è incerta, e la scala troppo piccola”.
Bartolo Piccione, Pd: “Qual è il modello di sviluppo che ci vogliamo dare? Molti fabbricati annessi agricoli hanno perso la loro funzione originaria, vogliamo parlare della loro rifunzionalizzazione? A Scicli il Prg negli anni scorsi ha allontanato le ipotesi di varianti puntuali al Piano regolatore. A Ragusa c’è un “caseificio”, una fabbrica di case. A Scicli ospitiamo la Cucinotta per il Festival del Paesaggio e poi siamo contrari alla tutela del Paesaggio?”.
L’assessore provinciale Enzo Cavallo: “E’ sospetto che da tre anni attendiamo dalla Regione l’approvazione del distretto orticolo e di quello avicolo, mentre per il Piano Paesistico gli uffici regionali hanno lavorato anche il 10 agosto”.
L’on. Peppe Drago: “Gli abusi maggiori nel coro degli anni sono stati compiuti lungo il litorale, non in campagna. Condivido le analisi di Conti e Piccione. Io ho proposto l’idea di una Regione Iblea, che fondi la propria identità sulle specificità del territorio. Mi chiedo: se il Piano è stato presentato nel 2008, e alcuni comuni, tra cui Scicli, hanno condiviso quella stesura, come è possibile che l’edizione 2010 del Piano contenga numerose diversità rispetto alla versione precedente: zone che da verdi diventano gialle, e da bianche verdi…San Giovanni Lo Pirato, Cozzo chiesa, Guadagna erano zone bianche e ora me le ritrovo verdi… Eppure la Sovrintendente in quei due anni non è cambiata!”
Mimì Arezzo, Mpa: “Il Governatore Lombardo ci ha ribadito il suo impegno per ascoltare le istanze del territorio che arriveranno grazie alle osservazioni. Nessuno pensi al complotto contro la nostra provincia”.
L’on. Roberto Ammatuna: “Occorre preparare delle buone osservazioni”.
Il consigliere provinciale Silvio Galizia: “Perché il Piano del 2008, che era stato condiviso dai Comuni, è stato stravolto?”
L’on. Orazio Ragusa: “c’è un lato oscuro in questa vicenda: il cambio di stesura, l’adozione in agosto…E’ il momento di produrre le osservazioni”.
L’arch. Salvo Di Maria: “Non c’è solo la prospettiva provinciale, ma quella regionale. Il piano è un piano regionale, lo ricordo. A San Giovanni Lo Pirato i capannoni si possono fare, non si possono fare le varianti al Prg. Finalmente c’è una regolamentazione della fascia costiera. Semmai è assurdo che per una semplice manutenzione nei centri storici delle borgate serva il parere della Sovrintendenza”.
Armando cannata, consigliere comunale Pd: “Truncafila non è stata inclusa perché cava estrattiva in esercizio. Non c’è malafede in questo”.
Salvatore carbone, consigliere comunale Pdl: “Ho votato Costa di Carro ai tempi della giunta Falla. Ora non comprendo perché gli organi democratici siano stati espropriati delle loro competenze. Perché non immaginare una riqualificazione della fascia trasformata a serra in insediamenti ricettivi a basso indice edificatorio?”
L’ing. Pino Savarino, ex assessore della giunta Falla: “L’aerea attigua a Truncafila diventi area di recupero ambientale. Bene il freno al fotovoltaico”.
Guglielmo Ferro, IdV: “Finchè c’è Far west c’è speranza, la legalità è un intralcio”.
Il vicesindaco Teo Gentile: “Abbiamo istituto un ufficio ad hoc, i cittadini posono servirsene per le osservazioni”.

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