NELL’AMBITO DEI SERVIZI STRAORDINARI FINALIZZATI AL CONTRASTO DEL FENOMENO DELLO SFRUTTAMENTO DI LAVORATORI CLANDESTINI NELL’AGRICOLTURA, DISPOSTI DAL COMANDANTE PROVINCIALE dei carabinieri DI RAGUSA IN CONFORMITA’ CON LE LINEE GUIDA TRACCIATE IN PREFETTURA IN SEDE DI RECENTE COMITATO PER L’ORDINE E
LE INDAGINI, IMMEDIATAMENTE AVVIATE, CONSENTIVANO DI APPURARE CHE LE STRANIERE, GIUNTE IN ITALIA NELL’ARCO DEI PREcedenti DUE MESI E TROVATE IMPEGNATE – ALL’ATTO DEL CONTROLLO – NEL LAVORO IN SERRA, DIMORAVANO ANCHE ALL’INTERNO DELL’AZIENDA STESSA, LADDOVE il tiTOLARE AVEVA DATO LORO
DALLE TESTIMONIANZE RESE DALLE STRANIERE FERMATE EMERGEVA DUNQUE CHE LE STESSE SVOLGEVANO, IRREGOLARMENTE, L’ATTIVITA’ DI BRACCIANTI AGRICOLE, IN CAMBIO DEL PAGAMENTO DI UN IMPORTO GIORNALIERO VARIABILE TRA 20 E 25 EURO, PATTUITO CON IL TITOLARE DELL’AZIENDA, un sessantasettenne di Vittoria, IL QUALE, AL TERMINE DEGLI ACCERTAMENTI, è stato DENUNCIATO IN STATO DI LIBERTA’ PER "FAVOREGGIAMENTO ALLA PERMANENZA DI CLANDESTINI", NONCHE’ "ASSUNZIONE DI LAVORATORI STRANIERI IRREGOLARI",
LE STRANIERE, AL TERMINE DEGLI ACCERTAMENTI SVOLTI, VENIVANO ACCOMPAGNATE PRESSO LA QUESTURA DI RAGUSA PER GLI SPECIFICI PROVVEDIMENTI DI COMPETENZA.